tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post1598892557753322732..comments2023-06-21T19:26:04.092+02:00Comments on ReF - Recensioni Filosofiche: AA. VV., Eurosofia. La filosofia e l’Europa.Andrea Rossettihttp://www.blogger.com/profile/10911196435133848326noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-48011762279481769822019-04-30T18:44:41.059+02:002019-04-30T18:44:41.059+02:00MAURO PASTORE :...
30 Aprile 2019 (d. C.)
La spo...MAURO PASTORE :... <br /><br />30 Aprile 2019 (d. C.)<br />La spontaneità del mito ha soltanto la propria parola rischiaratrice: la sapienza di Esiodo, prefilosofica, aveva rappresentato il paradosso di un idillio e di un dovere; e le restanti metafore degli elementi mitologici erano divenute insensate ma significanti ancora per i tempi ultimi. Europa, ninfa gentile, timida, rischiosa, imprevedibile, è mitologicamente un significato insensato se misteriosamente la natura europea, restando appunto tale, non ha senso più per le regolarità, non ha senso per chi vuol sapere prima di capire come fare per viverci, non ha senso per la prudenza tradizionale, non ha senso neppure per la forza alle sorprese drammatiche; ma restandone significati, si svelava altro il compito, metafilosoficamente, paradossale, nella invenzione di una seconda natura, che rendesse le dolcezze primaverili e afe estive marziali, gli autunni da ebbri e movimentati in irosi, gli inverni rigidi e sorprendenti in monotonie di spirali verso furie e gelosie direttamente polari... Invenzione di stessa Natura, continentale, molteplice delle sue vite appartenenti, che ne doppiano, inverano già reale potere; o la fine del Continente in una immane catastrofe la quale gli illusi ancora fraintendono e confondono con iniziatico cataclisma di nascita biotica-biologica. Questo è il nuovo presente, epistemologicamente, gnoseologicamente, che ci vede esistenti, noi europei; e non anche per eurosofie, ma per sofiologie nonostante tutto mai abbandonate nonostante fossimo noialtri europei minacciati e non solo dalla morte di troppi autoingannati, che erano vivi per coincidenze, ora in certo senso più morti che vivi ma vivi trovando il No da stessa Europa, non solo dei nuovi raggi polari climatici, ma pure delle identità sopravvissute nel solo volere mentre l'oggetto voluto era occulto. La meteorologia e l'ontologia si son scambiate ruoli e l'Alfa e l'Omega hanno re-significato 'cielo e terra'.<br />(MAURO PASTORE)MAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-51171030678193756292019-04-30T18:41:40.024+02:002019-04-30T18:41:40.024+02:0030 Aprile 2019 (d. C.)
Eurosofia perché nessuna co...30 Aprile 2019 (d. C.)<br />Eurosofia perché nessuna conclusione di ricerca aveva senso completo, non esito filosofico le filosofie in unione né separate esse avviavano proprie ricerche con futuro... E perché nella parte non medesima in quanto separata, la Sofia, restava comunque lo stesso oggetto che la stasi smarrendo per sua esternità non perdeva proprio perché esterno, restando, nonostante separatezza e ricerche impossibili ai successi, un eventuale potere di risolvere la stasi di nuovo in dinamica; ma tutto ciò stante le difficoltà politiche che necessitavano di interventi filosofici non poteva essere altro che una sopravvivenza filosofica ultima, azione disanimata, sottoposta alla incertezza della sua stessa pochezza, oppure fantasma culturale per chissà quale caso, messaggio in una bottiglia da relitto in balia di correnti, prima ignote, poi ignote ma senza speranza... Ignoto di fatto fu il presente della esistenza della filosofia in Europa, prigioniera a se stessa, divisa, alienata in sé, poi disperato lo è stato, nel crollo ideologico, politico, religioso, di tutto quanto era ultima risorsa di saggezza filosofica, assieme ad enigmatica inspiegabilità di stesso mondo della sapienza filosofica, emersa coi fantasmi postmoderni, assieme al disintegrarsi delle oggettualità che dovevano essere le oggettività da coniugare alle soggettività; da cui le questioni diventando sensate ma insignificanti, i problemi risolti inutili, i dilemmi insormontabili ma persistenti e non distruttivi, giudizi contro estrema risorsa della creatività. Neppure negando il riscatto dal mito, dal mito fine a se stesso, con una mitologia filosofica, perché impedendone dilemma; neppure soprassedendo alla fede filosofica, ovvero alla scaturigine del filosofare la quale è la fiducia nel ricercare sapienza per vivere ed amando: in nessuno di questi modi si sarebbe potuto altrimenti, perché troppo manchevoli le condizioni in sorte ad esistere filosofico. Non essendoci via di uscita in una religione di plausibili salvezze, neanche se davvero concrete, dunque restando insensata la unione di fede e ragione sia perché mimesi di condizione di natura, sia perché del tutto vana una costruzione parallela in evenienze senza tempi prevedibili, la Sofia per la Europa ha ottenuto risultato di visione di una fine o di nullificazione, sia pure con un barlume in più di coscienza della morte di un destino. In ciò si ravvisa l'accadere, il suo essere stato opera di superficie in una possibilità profonda, lasciata a margine, poi fuori, dalla ufficialità filosofica-accademica-politica: l'inizio dalla armonia di ragione e mito, di mitologia e logica filosofica, ma principiando per la contraddizione tra fatalità del negare qualcosa affermandone il Mistero, non escluso da ragioni drammaticamente chiuse alle metafore spontanee. Una ufficialità resa diaframma alla cultura direttamente naturale, come mai senza azione salvifica della natura nella cultura civile morente?... <br />(MAURO PASTORE)MAURO PASTOREnoreply@blogger.com