tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post5165477099215879023..comments2023-06-21T19:26:04.092+02:00Comments on ReF - Recensioni Filosofiche: Solombrino, Sergio, Intenzionalità ed esperienza nel Wittgenstein intermedioAndrea Rossettihttp://www.blogger.com/profile/10911196435133848326noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-71538228913731626212019-03-05T16:35:22.912+01:002019-03-05T16:35:22.912+01:00MAURO PASTORE: ...
Semantica, Linguistica assiem...MAURO PASTORE: ... <br /><br />Semantica, Linguistica assieme a Logica, mentre il positivismo impegnava altri filosofi in labirinti vani o pericolosi, erano umanesimo e cosmologia per via del riconoscimento della non definitività della logica del mondo. Tale via si poteva e si può praticare solo con una logica più ampia, universale. Secondo tale logica e con dovute considerazioni storiche appaiono i nessi tra progressi di scienze e tecniche con filosofie. Per questo scopo Wittgenstein stesso aveva filologicamente doppiato i propri stessi studi logici, riunendo la concezione del mondo per tramite della filologia al significato universale per tramite della consapevolezza logica filosofica. Intenzionalità ed esperienza furono corredate di riferimenti impliciti alle tensioni delle materie inerti, alla intenzione quale poco più che 'in-tensione', intenzione solo per energia psichica derivante dai nessi degli eventi esclusivamente materiali. Descrizione insomma meno schopenhaueriana e più schellinghiana della forma del divenire naturale più semplice (e che a taluni sciocchi fa esclamare che la cibernetica sia una cervellotica e che la telematica sia una biotica).<br /><br />Se tutto ciò non è glottologicamente irrilevante, allora è anche vero che attualmente la glottologia e la teologia sono filosoficamente uscite dal 'contraddetto' dei medioevali od oscurantisti scolastici ed allora i raggiungimenti filosofici del Trattato logico-filosofico appaiono, evitando insidie di ateologie quanto lusinghe teologiche, non 'proferiri' bensì proferimenti, oggettivamente senza interrogativi né ostacoli personalisti. Questi ultimi erano stati decisi da stesso Ludwig Wittgenstein, perché servivano per dare in base a conoscenze e per rifiutare senza conoscenze effettive.<br /><br />Causa e Ragione, distinzione e relazione, erano definizioni, descrizioni di un quadro operativo che aveva scopo di criticare il meccanicismo derivato dal Secolo dei Lumi e di designarne un altro, non per pensare disanimatamente gli atti dei viventi ma per attuare una intellettuale disanima che fosse specchio della realtà inerte, meccanica, non complessa, oltre che indifferente e non emotiva descrizione analitica.<br /><br />Dal provvedersi di una riflessione attuale, più attuale sull'Opera di Wittgenstein, deriva la disposizione di un immaginario complesso, sorprendente, degli sforzi insani o dissennati, delle ambizioni folli o misere, di una umanità in via di trasformazione per non morire o in guai mortali per non trasformarsi (la stessa di cui partecipato non risolutivo mònito dava K. Lorenz ne "Il declino dell'uomo"). <br /><br />MAURO PASTORE MAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-45626463306786350932019-03-05T16:30:45.057+01:002019-03-05T16:30:45.057+01:00Il Circolo di Vienna per L. Wittgenstein ed i suoi...Il Circolo di Vienna per L. Wittgenstein ed i suoi progetti era diventato a un certo momento della sua vita un corto circùito logico, quel che Jaspers appellò "tilt" indicando con ciò il termine del ragionamento chiuso a se stesso non in sé stesso e la alogicità nella illogicità di tal chiusura interna, provvisoria e con funzione dialettica di principio... Infatti le ambizioni di volgersi a scienze e tecniche erano a Wittgenstein precluse e proprio dagli orizzonti intellettuali del Circolo che nondimeno ne aveva suggerito ispirazioni. Non fu dunque negazione ma le intenzioni di Wittgenstein a taluni o tutti sembravano questo e molti studiosi ed intellettuali ne fecero un corto circùito logico con conseguenze negative... sui circùiti elettrici materiali, su scienza, tecnica, tecnologia... Tanto che gli studi chimici sui fenomeni elettrici separati stentarono poi a concludersi, solo in tempi assai più recenti ultimati, i principali in chimica, i secondari in fisica, con alquanto travaglio e ritardo! <br /><br />Tramite le meditazioni sui limiti della logica filosofica ne giungero altre e filosofiche sui poteri, mentre le riflessioni dirette su questi ultimi si conclusero dando avvio... non a nuovi apparecchi tecnici ma a una disputa tra teologi e glottologi! Invece da quelle stesse meditazioni (su limiti e poteri della logica) si dipartirono ricerche tecniche e scientifiche che culminarono nella costruzione degli elaboratori elettronici, premessa dell'uso tecnico-informatico, successivo. Chi si fermò a considerarne solo i limiti, non ne trasse altro che per... soluzioni elettrotecniche alternative!<br /><br />Infatti negli appunti di Wittgenstein si trovano le prefigurazioni linguistiche del moderno linguaggio informatico, in espressioni anglosassoni efficaci. Ciò che vi si trova descritto quale solipsismo, era consapevole rappresentazione delle future macchine informatiche. Non è un caso il riferimento a Cartesio, al Pensiero quale materialità, alla Coscienza immateriale, codeste assieme essendo singola inversione di senso dell'Infinito etico di Spinoza e dell'Io pensante cartesiano, affinché quanto di immorale nella noiosa ripetitività trovasse morale riuscita negli automatismi elettronici informatici (ma anche per far ripensare il Pallottoliere Automatico progettato, costruito ed illustrato da Leibniz e non per sconfessare psicologia transpersonale né approcci psicologici integrati).<br />... <br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.com