tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post6648636838252711402..comments2023-06-21T19:26:04.092+02:00Comments on ReF - Recensioni Filosofiche: Jappe, Anselm, Guy DebordAndrea Rossettihttp://www.blogger.com/profile/10911196435133848326noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-22487734153288379702019-06-11T10:32:10.137+02:002019-06-11T10:32:10.137+02:00Sono spiacente dell'inconveniente di scrittura...Sono spiacente dell'inconveniente di scrittura. Ugualmente ad altre volte specifico che esso è dipeso da impedimenti consistenti anche in gravi minacce a vita, sue cose, sue eventi, minacce fatte specialmente per via 'subliminale'. Purtroppo un intero ambiente umano è gravemente e del tutto ingiustamente ostile a queste comunicazioni ed ha anche praticato intromissioni indebite in Stato e scrivendo ma non solo scrivendo mi accade di ricever continui messaggi non solo indiretti di disturbo cui non vale la pena di opporsi fino al punto da concentrarsi tanto sullo scrivere perché ho trovato più saggio badare più al resto e affidare messaggi ad ultimi invii di testi autorevisionati, infatti Internet non è una libreria ma un sistema di acquisizioni dati (ovviamente non è fatto per le appropriazioni indebite neppure intellettuali).<br /><br />MAURO PASTORE MAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-69414609998159623442019-06-11T10:23:03.958+02:002019-06-11T10:23:03.958+02:00In primo messaggio 'accsdeva' sta per: acc...In primo messaggio 'accsdeva' sta per: accadeva.<br />Reinvio intero testo del messaggio corretto:<br /><br />È stato detto “Guy Debord. Un art de la guerre”, ma non nel senso limitato attribuibile, attribuito dal recensore, di linguaggio bellico.<br />Si trattava di una guerra culturale di cui" Guy Debord" disegnava scenario tutt'altro che spettacolare ma tattica mimetica di spettacolo culturale, secondo strategia demistificatoria.<br />Questa demistificazione era una filosofia della critica politica alla insensatezza della preponderanza del Terziario in economia politica, che Debord tratteggiava con emotivi coinvolgimenti degli osservatori esterni, tra i quali postumamente autore A. Jappe dell'opera biografica su stesso personaggio della cultura Guy Debord, portati 'per forza di cose' ad estetiche da Era dei Dinosauri, in fondo perché trovavano certo primitivismo-fondamentalismo tra gli oggetti di critica assunti da Debord, che non considerava il marxismo una teoria filosofica ma un dato subculturale: 'sub' sia perché potere sotterraneo alle ufficialità sociali francesi in reale vigore, sia perché movimento sociale non solo ignaro ma ignorante ed inconsapevole delle scaturigini dei contrasti politici, economici, sociali entro cui accadeva ad esso di agire derivandone, di fatto quale 'spettacolo della finanza ridotta ad anticapitalismo comunista'.<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-36807301664075612972019-06-11T10:14:59.351+02:002019-06-11T10:14:59.351+02:00Per il così nomato Guy Debord il comunismo era la ...Per il così nomato Guy Debord il comunismo era la spettacolarizzazione della degenerazione dei poteri dei capitali, perché Egli aveva potuto constatare gli sfondi urbani dai quali esso era configurabile e configurato, secondo separazione di espressioni e mezzi di espressione, cose e scopi delle cose: numeri di banconote da materiali di banconote, disegni su (non sopra) monete da conio delle materie stesse, secondo un regresso in indefinito, non un pensiero astratto senza fondo ma proprio le altrui assenti percezioni ed assenti elaborazioni mentali corrispondenti al senza-fondo delle città e cittadi e cittadine europee, non infinito di per sé e per insondabilità: anche e proprio quello dei tombini, grate, feritoie, fesse interne ai fossi, crepe sottostanti ed anche dal sottostante. Critica totale per "Guy Debord" significava notazione di una mancata completezza di diaframmi e di una immancabile insufficienza di deduzioni, intorno... a poca salubrità, irrazionalità di acari e imprevedibilità di polveri, deviazioni di luminosità solari e forza di campi elettrici artificiali (come non pensare all'attenzione filosofica di Schelling alla primigenia indescrivibile forza fisica elettrica e magnetica, energie chimiche elettriche?), significava ravvisare la volontaria passività non inurbana ma extraurbana dell'ingenuo vissuto meta-fisico che comparava smog e nebbie astraendone uguaglianze non differenze, il vissuto anche alchemico di pseudoadattamenti a circostanze-coincidenze non vere opportunità-combinazioni... In questa grande Chimera priva di rigorosità metropolitane ma in esse sconfinante e mutuantene senso di misura, era da collocarsi la Grande Illusione di Marx ed Engels, che Debord intuiva essere inscenata dal capitalismo selvaggio, questo però tutto interno alla Chimera e ad esso devoluto. In tal senso "Marx & Engels" era un teatrino gestito da falsi bancari ma neppure usurai perché gli impresari ne erano... gli acari, microforme uguali ad insetti solo in apparenza non apparire, questo uguale ad aeree meduse... Ma di ciò la extraurbanità capitalistica non poteva intenderne né voleva percepire! Ed in ciò si trova 'lezione etica' di Debord, per implicite osservazioni ai costumi non sociali, al vestiario degli schiavi della Grande Chimera, insensibilizzante alle polveri da acari ma non neutralizzantene. Il capitalismo mosso dalle istanze capitalistiche era mosso anche... dai pruriti fisici cui ne corrispondevano i metaforici dei "rivoluzionari comunisti", uomini forti e rudi che si trovano descritti nei fumetti sugli Evi Giurassici; né il fior di piretro sostituto del DDT avrebbe potuto svelare i nessi politici sociali della Chimera, neppure dalle lontane ex-colonie del Sud, perché ciò che per aria ha potere di trasparenza e consistenza animale non cade vittima degli oblii percettivi neurovegetativi catalettici impartiti dalle sostanze del piretro. Questa era l'ispirazione situazionista di "Debord". Il suo situazionismo intellettualmente-superficialmente mostrava la struttura economica e la struttura economicista e le sovrastrutture culturali-sociali e sociali-culturali criticate dai marxiani e dal marxismo quali risultati e risultanti delle strutturazioni urbane di matrici ingegneristiche quindi architettoniche e le necessità vitali non solo umane da queste dipendenti. Dato assunto non acquisito era verbo marxista ma si trattava di impegno filosofico e militanza intellettuale a n t i m a r x i s t a. <br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-69218488509702966892019-06-11T10:03:34.032+02:002019-06-11T10:03:34.032+02:00È stato detto “Guy Debord. Un art de la guerre”, m...È stato detto “Guy Debord. Un art de la guerre”, ma non nel senso limitato attribuibile, attribuito dal recensore, di linguaggio bellico.<br />Si trattava di una guerra culturale di cui" Guy Debord" disegnava scenario tutt'altro che spettacolare ma tattica mimetica di spettacolo culturale, secondo strategia demistificatoria.<br />Questa demistificazione era una filosofia della critica politica alla insensatezza della preponderanza del Terziario in economia politica, che Debord tratteggiava con emotivi coinvolgimenti degli osservatori esterni, tra i quali postumamente autore A. Jappe dell'opera biografica su stesso personaggio della cultura Guy Debord, portati 'per forza di cose' ad estetiche da Era dei Dinosauri, in fondo perché trovavano certo primitivismo-fondamentalismo tra gli oggetti di critica assunti da Debord, che non considerava il marxismo una teoria filosofica ma un dato subculturale: 'sub' sia perché potere sotterraneo alle ufficialità sociali francesi in reale vigore, sia perché movimento sociale non solo ignaro ma ignorante ed inconsapevole delle scaturigini dei contrasti politici, economici, sociali entro cui accsdeva ad esso di agire derivandone, di fatto quale 'spettacolo della finanza ridotta ad anticapitalismo comunista'.<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.com