tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post7078417147056422550..comments2023-06-21T19:26:04.092+02:00Comments on ReF - Recensioni Filosofiche: McTaggart, John Ellis, L’irrealtà del tempo, a cura di L. Cimmino.Andrea Rossettihttp://www.blogger.com/profile/10911196435133848326noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-65056703996375786452019-10-15T11:29:56.992+02:002019-10-15T11:29:56.992+02:00Ritengo opportuna una duplice precisazione, dato c...Ritengo opportuna una duplice precisazione, dato che molti o forse pochi lettori ed interessati potrebbero restar ingannati, momentaneamente o forse non solo momentaneamente, da logica cui apparenza assai difficoltosa e non potendo quindi diventar intenditori anche:<br /><br />La successione delle lettere nello schema di tipo geometrico che ho segnato è diversa dalla successione alfabetica anche in ragione della distinzione spazialità/temporalità la quale non è unitariamente omologamente sintetizzabile anche perché la spazialità è data dal movimento stesso pure; quindi si tratta di intendere di medesimo schema una 'eterologia' non solo di constatarne una 'eteronomia'.<br /><br />Ê utile porre mente alla distinzione, logica, per la quale la tecnologia non è una morfologia, per comprendere la descrizione che ho fornito di individuazione tecnologica — schema morfologico corrispondente non lo accludo né includo perché non sarebbe di completa pertinenza ai fini dei miei commenti qui, comunque esso risulterebbe, risulta piuttosto od assai intuitivo da aggiungere e forse non solo per chi conoscitore ed applicatore di scienza della morfologia. <br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-69320071820006768052019-10-13T07:45:05.589+02:002019-10-13T07:45:05.589+02:00... Si raccontava pure aneddoto, di un sosia mai e...... Si raccontava pure aneddoto, di un sosia mai esistito, che molti ex filosofi pensavano a propria immagine e tentando di figurarsi McTaggart e poi chiedendo che di altri si parlasse, non di ex né di lui!... <br /><br /><br />La cultura illuministica, post-illuminista (entro cui da annoverare quella marxista anche), accettando integrazioni aritmetiche-matematiche e non accogliendo matematici integrali, non ha mai avuto a disposizione epistemologia fisica, anche perché separata dal pensar non scientifico fisico filosofico, dato che tali sue preclusioni alla integralità matematica consistenti in ultima ragione a piuttosto deliberati rifiuti da parte delle guide cui tal stessa cultura si riferisce, un tempo intente ad alternative esistenze culturali poi al tempo di Marx attente ad esigenze di prima derivazione non occidentali; per questo tra i loro non volere e voler altro prevalevano, nei vasti ambienti sottoposti a tal rifiuti ed estraneità, abusi di saperi popolari forestieri ed alternativi a sapere filosofico invero deculturalizzanti ed usi di interventi filosofici insufficienti per difendere le stesse culture avversate da quei popolari più o meno alieni saperi. Alle reazioni, tali avversioni controreagivano col tentare di dirigere od obbligare a scontro — più o meno occultamente e sfruttando aggressività economiche non occidentali contro economie occidentali — epistemologie intuitive e fisiche intellettuali le une contro le altre secondo stessi eventi filosofici avversati e scientifici ignorati; fino a tentare, con lo stalinismo, di cancellarne distruggendone le necessità materiali e sostituendone con altre; ma queste altre erano inadatte a far da sostitute perché quelle da sostituire dipendevano da bisogni concreti non universalizzabili ma non trascurabili. A dar forza a queste violenze ci aveva pensato il positivismo, cui successo oltre che da inganni solo postumamente attivi era dato da poteri sostitutivi a quelli reali di cui sostituzioni avevano successo per coincidenze; per cui tecniche spurie si affermarono (tragici esempi ancora attuali: ordigni offensivi atomici, natanti per turismo marittimo finanche oceanico). Le invadenze di tali, talaltre, incompetenze continuano ma hanno perduto vecchi ruoli di predominio; non fosse accaduto ciò l'umanità avrebbe avuto meno certezze che in antichità e più pochezze anche di numeri. Ma perdurando assai gravemente emergenza ecologica planetaria e continuando odierna e globalista antipolitica a sfruttare sia quei predomini che proprie disastrose ed invadenti inazioni anche ai danni di non politica, la certezza della vita umana in questi nostri ultimi presenti tempi è d'egual livello delle epoche che i paleontologi definirebbero, definiscono antidiluviane; senza che vi si sia certezza che la rovina di parte di umanità accada senza sciagure per altra.<br />A ciò non inoltrano i paradossi e aneddoti che si odono sul caso od i casi di McTaggart (Mc Taggart); semmai ne aiutano concepibilità.<br /><br />MAURO PASTORE MAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-8462677764128090492019-10-13T07:07:25.227+02:002019-10-13T07:07:25.227+02:00... Dunque, a prescindere da sincronie interne ad ...... Dunque, a prescindere da sincronie interne ad interpretazioni non decifrazioni e non originarie ed a prescindere da diacronie esterne a tali interpretazioni ed interne a deduzioni concomitanti oppure inconsapevolmente dipendenti da originalità propria cioè da stesso contenuto del testo di Mc Taggart (cioè McTaggart), si perviene e con opportuna comprensione linguistica di stesso testo a messaggio filosofico completo di medesimo contenuto testuale, che io rappresento (e rappresentavo così anche tempo addietro) mediante analogia geometrica di:<br /><br />punto (C): istanti<br />segmento (A): momenti <br />semiretta (B): perennità <br />retta (Z): sempiternità<br />piano (M): eternità<br />piano vuoto (N): mancanza<br />figurabilità (X, Y) <br /><br />È evidente che non metafisicamente-gnoseologicamente, bensì epistemologicamente-fisicamente, si può col procedere intellettuale della filosofia identificare interezza di realtà che il solo sapere tutta quanta parimenti individua con duplici metodi di mistica ed estetica nonché tecnologicamente individuabile soltanto nei primi tre elementi e con sistemi duali, in questa separazione: i primi due (A, B, ovvero: produzione, prodotti) quali direttamente impiegati; il terzo quale indirettamente usufruito (C, ovvero: materialità cioè origine della produzione e consistenza dei prodotti).<br /><br />Chi volesse dare senso a quel che si racconta essere "il celebre paradosso di McTaggart", dovrebbe risalirne ad originarietà-originalità di accadimenti significati dallo stesso non medesimo dire: che rappresentavano le più o meno parziali decifrazioni e poi le più o meno celate elucubrazioni di quelli che del tempo nulla volevano pensare in accordo ai tempi adatti ad occidentale filosofia.<br /><br />MAURO PASTORE MAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-47533368004322100212019-10-13T05:10:07.387+02:002019-10-13T05:10:07.387+02:00Dunque parte del testo di Mc Taggart in mio messag...Dunque parte del testo di Mc Taggart in mio messaggio precedente accluso è così significativamente traducibile non altrimenti:<br /><br />" Cotale occorrenza di opinioni è innegabilmente significante — non meno significante se a motivo di distinzioni formali di dottrine...; essendo supportata da siffatti argomenti:<br />(1) : È accreditabile, da chiunque (me ["me" ovvero autore McTaggart] compreso), in rapporto a se stesso, sola temporalità [ovvero: si può credere che esista parvenza del tempo senza un tempo]. /<br />Ma di ciò ne ho incluso per ragioni che non sono le stesse impiegate da quegli altri filosofi che ho menzionato e pure riflettuto [...] <br />(2) : che i posizionamenti (delle cose) nel tempo, giacché il tempo appare (non solo pare) 'prima facie' [proprio negli aspetti delle cose] siano (percepiti) distintamente entro duplici vie (sensoriali). /<br />(Orbene...) ciascun posizionamento è prima di qualcosa ed è dopo qualcosa [... ] “<br /><br />Quali scopi in tal discorso? Uno era di liberare la coscienza interiore del tempo (argomento filosofico che fu pure di Husserl). <br /><br />...<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-20918029776512138142019-10-13T05:06:32.667+02:002019-10-13T05:06:32.667+02:00Dello schema deducibile (e da me incluso in messag...Dello schema deducibile (e da me incluso in messaggio precedente): <br /><br />X, Y;<br />A, B, C, Z;<br />M, N.<br /><br />il pensiero di Mc Taggart (cioè: McTaggart) — da cui dedotto stesso schema, essendone, del vero soggetto incluso da medesimo Mc Taggart, àmbito di temporalità non di alternativa a realtà — ne definisce M quale 'principio di realtà' né euristicamente; infatti quanto Egli considera sulla irrealtà del tempo non è soggettivamente determinato, solo oggettivamente determinato; ne sia principio di spiegazione questa altra notazione linguistica al testo originale:<br /><br />In lingua inglese il termine "such" può includere significato di ulteriorità se il senso della frase ne contiene e quandanche non vi fossero i due punti posti in orizzontale a fine della frase esso in questo caso non si riferisce a solo contenuto della frase esso contenente ma pure a contenuto di frase successiva.<br />Si provi, allora, ad intender quanto segue (si badi pure: i due trattini orizzontali che più volte si trovano in testo riportato su Web (sito: "Wikisource") posson essere e sono equivalenti a tratto):<br /><br />"In the philosophy of the present day the two most important movements (excluding those which are as yet merely critical) are those which look to Hegel and to Mr. Bradley. And both of these schools deny the reality of time. Such a concurrence of opinion cannot be denied to be highly significant -- and is not the less significant because the doctrine takes such different forms, and is supported by such different arguments.<br /><br />I believe that time is unreal. But I do so for reasons which are not, I think, employed by any of the philosophers whom I have mentioned, and I propose to explain my reasons in this paper.<br /><br />Positions in time, as time appears to us prima facie, are distinguished in two ways. Each position is Earlier than some, and Later than some, of the other positions. And each position is either Past, Present, or Future. The distinctions of the former class are permanent, while those of the latter are not. If M is ever earlier than N, it is always earlier. But an event, which is now present, was future and will be past."<br /><br />... <br /><br />MAURO PASTORE MAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-27926299900192456362019-10-13T03:50:43.484+02:002019-10-13T03:50:43.484+02:00Non c'è dubbio che tradurre per chi anglofono ...Non c'è dubbio che tradurre per chi anglofono la espressione "the unreality of time" in "la irrealtà del tempo" sia tanto ovvio e bastante; ma una traduzione a sua volta filosofica non si basa su ingenue impressioni. Non proponendo codici fissi, traduco con evidenza filosofica non occulta il titolo originale del libro, "The Unreality of Time", così:<br /><br />"Sul tempo non reale" .<br /><br />Difatti in inglese nelle frasi mancanti di verbo le specificazioni hanno funzione di soggetto ed, in caso di frase riferita ad alcunché dopo, anche valore di soggetto.<br /><br />L'articolo titolato così non era lavoro di giornalismo bensì opera di pubblicismo ed in particolare era un testo definibile in certo senso "discorsivo" ma per evento di discorso anche, infatti risulta linguisticamente comprensibile in attività mentale — senza parlare od in soliloquio rappresentativo od in non soliloquio — di discorso! Tale comprensione non è di per sé filosofica e pertanto non subentrandone intuizione filosofica a chi senza intellezione del pensiero filosofico pare o parrebbe insignificante... ma per impressioni linguistiche non contraddittoria! Infatti, nonostante tanta differenza di discorsi, il lessico della filosofia non è differente quanto i discorsi che lo contengono per quanto diversificata ne sia o ne fosse lessicologia; e gli scritti fatti per lettura-riproposizione recano lessicografia uguale a lessicologia... <br /><br />Usufruendo di quanto ho esposto, si intenda o si apprenda — potendo, potendosene — cosa le singole lettere rappresentano anche grammaticalmente in inglese da sole ed inserite tra parole intere:<br />da sole sono àfone, cioè il segno corrisponde alla pronuncia per tramite di nessi 'tattici', cioè sintattici e paratattici, non con sola grammatica definibili;<br />inserite tra dizioni e datoché non hanno funzione propria grammaticale sono utilizzabili alfabeticamente, quali elementi di pluralità, ovvero matematicamente quali elementi di insieme (ho fatto affermazione di analisi matematica degli insiemi matematici), entro riferimenti 'successorii', ovvero pensandone relazione, rapporto, entrambi, di lettera, lettere, tutte le lettere, per espressioni.<br />In relazione con quanto riportabile da testo originale, ne deriva schema sintetico:<br /><br />X, Y;<br />A, B, C, Z;<br />M, N.<br /><br />In tale schema:<br />la prima riga non indica alcunché di notevole, dacché collocata logicamente per prima (x, y, quali lettere non monovalenti non esplicitanti);<br />la seconda riga indica principio-inizi e termine, filosoficamente dialettici (triade) e affermativi (enade);<br />la terza riga — con non prima collocazione e con non seconda, data minore esplicitazione ovvero posizioni alfabetiche al mezzo della serie alfabetica — indica consequenzialità ('logica riferita').<br />M ed N onomatopeicamente primariamente sono: origine e certezza (maternità); meno che origine e certezza (nullità, non niente); ciò invece l'italiano reca solo potenzialmente. <br /><br />... <br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-35284417175109031302019-10-13T02:28:45.526+02:002019-10-13T02:28:45.526+02:00Ritengo salvifica (!) preventiva digressione stori...Ritengo salvifica (!) preventiva digressione storica-culturale-linguistica, affinché chi sa o vuol sapere non sia senza previe difese contro ignoranti troppo pretestuosi o presuntuosi troppo ignoranti. <br /><br />Risultano ancora notevolissime talvolta negative distanze culturali tra mondo anglosassone e mondo italiano non anglofono...<br />Si incontrano traduzioni dall'inglese stentate o appena sufficienti e dei testi tradotti approcci di lettura senza contesti culturali omologhi o ancor meno (purtroppo ci son anche i dispetti della etnofobia, per cui alcuni si dedicano ai testi con parziale estraneità o costretti)... <br />Da ciò che io — e presumo anche molti o pochi altri — abbia potuto sapere circa modi e maniere della burocrazia americana dei primi decenni del Secolo Ventesimo, deduco (...torno, ritorno a dedurre...), da quanto reso disponibile al Web nel link di "Wikisource", che in anno 1924 il filosofo John (Ellis) Mc Taggart avesse mutato nome e cognome in soli Ellis Mc Taggart... Per tale ragione, attribuendosi comunemente nonché "volgarmente" sua morte in anno successivo senza distinzione conseguente, è da considerarsi che di lui fu registrata "scomparsa"; e ciò nelle consuetudini discorsive del così menzionabile estremo Nord e nelle abitudini linguistiche più rigorose della cosiddetta America europea è dicibile "died", che a rigor di logica ed a prescinder da decadenze di utilizzi linguistici di moltitudini (ne ho io saputo triste in certi casi quasi disperata realtà avvalendomi di immane curiosità e tenacia e sagacia!) è parola inglese che indica il venir meno della presenza, non la constatazione di una salma (resti non continuazioni) né del cadavere (rovine di resti) né di mummia (segni di rovine) e neppur di spoglia (corpo del tutto privo ed incapace di energia vitale). In senso proprio "died" è termine arcaico di comune radice indoeuropea sanscrita attraverso antecedenze-precedenze (da ciò, la maggior intuibilità attraverso scrittura anche non solo dicitura) linguistiche germaniche, distinte da quelle anch'esse germaniche adatte ad evoluzioni teutoni od esclusivamente teutoni-teutoniche, comunanza anche con analoghe terminologie latine e neolatine e in italiano con le preposizioni: di, da, de . Dunque "died", da forma non derivata "die", indica doppio riferirsi, generico in ogni caso, ed articolandosi in "died" include anche altra uguale comunanza e con le radici semantiche italiane: ed, id, ad (indirettamente anche con: od, ud /); e secondo latinismi e neolatinismi occidentali non europei postcolombiani (varianti di parlate spagnole, portoghesi...) e precolombiani (ve ne son testimonianze etnologiche recenti forse ancor presenti) le inversioni fonetiche e relative scritturali: de, di, da , significano non differentemente da non inversi latini e neolatini però conservando significati radicali, stessi ma non medesimi (!) che in italiano conosciamo quali radici semantiche di parole tra cui: educazione (ed-ucazione) idea (id-ea) aderire (ad-erire)... Quindi "died" in inglese adoperato in America ha per fondamentale utilizzo quello basico, non prestandosi per uso scritto e documentario a sensi non specificabili; e tutto questo significa pure che prima dell'avvento delle culture di massa e massificate in America la scrittura "died" non indicava la morte!!<br />Forse parrà astruseria questa digressione, però oltre ad evitare applicazioni filosofiche biografiche fuorvianti o dubbie, fa da preparazione al resto che invierò, concernente anche lessicografia inglese in filosofia anglosassone non solo inglese.<br /><br />() <br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.com