tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post7889133454242908731..comments2023-06-21T19:26:04.092+02:00Comments on ReF - Recensioni Filosofiche: Derrida, Jacques, Toccare, Jean-Luc NancyAndrea Rossettihttp://www.blogger.com/profile/10911196435133848326noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-43628663122066043952019-05-10T01:35:57.021+02:002019-05-10T01:35:57.021+02:00MAURO PASTORE :...
Certo non era una ricostruzio...MAURO PASTORE :... <br /><br />Certo non era una ricostruzione storico-filosofica l'oggetto di indagine intellettuale di J. Derrida su percezioni e conoscenza e cultura e politica.<br />Il pensiero della indagine si fondava sul ritorno all'Opera di Aristotele, al concetto di senso primordiale, del tatto, sulla rievocazione mitologica, che introduceva con allusione alla favola di psiche ed amore (d'altronde oggetto di studio severo della psicologia archetipica), mostrando l'inadeguatezza culturale di un itinerario di conoscenza avviato dall'idea di un esperire materialmente l'anima e concluso nel concetto di un sentire idealmente il corpo... Eppure ciò restando ragionevole se si pensa che l'universo si sente anche solo pensando senza un oggetto pensato e che la vita si rivela con la esperienza della vita... Ma non abbastanza saggio per affrontare il rischio della esistenza, se dal Mistero che salva si vuol trarre riflessione per edificazione spirituale e morale di coloro che ad Esso si rivolgono, perché in tal maniera non si può trovare l'occasione del tempo ma solo sentenza dal tempo. Da questa constatazione ma in evidenze di distrazioni di massa, derivò un terribile interrogativo che fece giungere Derrida in università, accademie e circoli intellettuali. Se la realtà offre occasione vitale, come mai un intero mondo la rifiuta? Allora bisognava chiedere anche della volontà di morte per limitarne potere nella cultura e negarne alla politica. Inutile a tal fine gli era mostrare la intelligenza filosofica aristotelica e neanche saggezza del mito ne bastava.<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-55099155754554736972019-05-10T01:29:23.676+02:002019-05-10T01:29:23.676+02:00Cartesio pensava spirito e materia, psicologicamen...Cartesio pensava spirito e materia, psicologicamente, quale mente e movimento, pensiero ed estendersi, in tal senso estensione non geometrica ma fisica, ma non è vero che si fosse illuso di aver trovato la via fisica-mentale privilegiata tra anima e corpo, cose che descriveva infatti coincidenze nella unità, individualità dei viventi o solo della vita, punto per punto, parte per parte, tutto con tutto. Dovendo fare una descrizione, descriveva il tutto col tutto, mentre descriveva la vitale individualità secondo unità necessarie assolutamente, relativamente, non necessarie. Rispettivamente le mostrava, ed anatomicamente, distinguendo tra ferite mortali, ferite non mortali, separazioni traumatiche, separazioni non traumatiche, perdite non indifferenti, perdite indifferenti, costruendo una filosofica psicologica analogia mente-corpo: mente ed attività mentale ovvero zone cerebrali concentrate e diffuse, anima ed animazione ovvero impulsi e sistema nervoso, tutto quanto muta e non provoca danni irreversibili o gravi se viene a mancare, ovvero parti non fondamentali di parti non fondamentali. Non era fisiologia, si badi, ma psicologia filosofica. Con tale prospetto indicava vasta comunanza anima-corpo e poi anche una tra tante secondo richieste di infermieri e medici di allora. Tale richiesta fu da molti intesa quale precisazione non indicazione e Cartesio in principio trovava in mezzo all'errore sempre tanti bisogni di usare quel suo esempio particolare ma alla fine non lo eresse ad idolo lasciandolo inessenziale, uno tra tanti. Molti non seppero capirlo ed i vantaggi medici dell'esempio li inducevano a favoleggiarne geometricamente pure.<br /><br />Ugualmente un esempio per la fisiologia filosofica è stato indebitamente eletto a chiave di comprensione unica... Ma come si suol dire "andandosene per la tangente" non sfiora solo la mano, anche un gluteo od un piede od un labbro od insomma altro del corpo e con altro può sfiorare, per tangenza, creando un tatto inesteso ovvero un toccando senza un toccato, la percezione attivandosi anche per circostanza del tutto inerente non solo per accadimento.<br />Notandosi in religione cristiana, non in sua dogmatica, una cultura del corpo antropocentrica e ovviamente teologicamente significata, il trasmutare elementi e interezze di patrimonio culturale non significava negare i dogmi neppure distruggere espressioni e manifestazioni della religione cristiana in particolare cattolica, bensì ritrovare nelle affermazioni ragioni di verità. In particolare mostrando parzialità teo-antropologica si avvia intuizione cosmo-teo-antropologica. In che modo questo senza reiniziare dal niente? Notando non differenza assoluta tra umano essere e mondana esistenza; io aggiungo: quel che E. Swedenborg in qualità di scienziato fisiologo indicava universalità macroantropica nella uguale risultanza di effetti remoti ambientali ed effetti diretti del corpo umano. Ma tutto ciò non è stato compreso se non da pochi, ugualmente alla ontoteologia cartesiana.<br />...<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-36853821347106192202019-05-10T01:28:01.537+02:002019-05-10T01:28:01.537+02:00Nel messaggio precedente il termine 'cosmo-teo...Nel messaggio precedente il termine 'cosmo-teo-antropologllica' sta per:<br /><br /> cosmo-teo-antropologica.<br /><br />Inoltre, prima, il termine 'tqoe' sta per:<br /><br />tale.<br /><br />Reinvierò messaggio corretto. <br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-77807594759300531242019-05-10T00:56:14.657+02:002019-05-10T00:56:14.657+02:00Cartesio pensava spirito e materia, psicologicamen...Cartesio pensava spirito e materia, psicologicamente, quale mente e movimento, pensiero ed estendersi, in tal senso estensione non geometrica ma fisica, ma non è vero che si fosse illuso di aver trovato la via fisica-mentale privilegiata tra anima e corpo, cose che descriveva infatti coincidenze nella unità, individualità dei viventi o solo della vita, punto per punto, parte per parte, tutto con tutto. Dovendo fare una descrizione, descriveva il tutto col tutto, mentre descriveva la vitale individualità secondo unità necessarie assolutamente, relativamente, non necessarie. Rispettivamente le mostrava, ed anatomicamente, distinguendo tra ferite mortali, ferite non mortali, separazioni traumatiche, separazioni non traumatiche, perdite non indifferenti, perdite indifferenti, costruendo una filosofica psicologica analogia mente-corpo: mente ed attività mentale ovvero zone cerebrali concentrate e diffuse, anima ed animazione ovvero impulsi e sistema nervoso, tutto quanto muta e non provoca danni irreversibili o gravi se viene a mancare, ovvero parti non fondamentali di parti non fondamentali. Non era fisiologia, si badi, ma psicologia filosofica. Con tqoe prospetto indicava vasta comunanza anima-corpo e poi anche una tra tante secondo richieste di infermieri e medici di allora. Tale richiesta fu da molti intesa quale precisazione non indicazione e Cartesio in principio trovava in mezzo all'errore sempre tanti bisogni di usare quel suo esempio particolare ma alla fine non lo eresse ad idolo lasciandolo inessenziale, uno tra tanti. Molti non seppero capirlo ed i vantaggi medici dell'esempio li inducevano a favoleggiarne geometricamente pure.<br /><br />Ugualmente un esempio per la fisiologia filosofica è stato indebitamente eletto a chiave di comprensione unica... Ma come si suol dire "andandosene per la tangente" non sfiora solo la mano, anche un gluteo od un piede od un labbro od insomma altro del corpo e con altro può sfiorare, per tangenza, creando un tatto inesteso ovvero un toccando senza un toccato, la percezione attivandosi anche per circostanza del tutto inerente non solo per accadimento.<br />Notandosi in religione cristiana, non in sua dogmatica, una cultura del corpo antropocentrica e ovviamente teologicamente significata, il trasmutare elementi e interezze di patrimonio culturale non significava negare i dogmi neppure distruggere espressioni e manifestazioni della religione cristiana in particolare cattolica, bensì ritrovare nelle affermazioni ragioni di verità. In particolare mostrando parzialità teo-antropologica si avvia intuizione cosmo-teo-antropologllica. In che modo questo senza reiniziare dal niente? Notando non differenza assoluta tra umano essere e mondana esistenza; io aggiungo: quel che E. Swedenborg in qualità di scienziato fisiologo indicava universalità macroantropica nella uguale risultanza di effetti remoti ambientali ed effetti diretti del corpo umano. Ma tutto ciò non è stato compreso se non da pochi, ugualmente alla ontoteologia cartesiana.<br />...<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1119587899155313750.post-75670952998065798432019-05-09T23:53:55.139+02:002019-05-09T23:53:55.139+02:00Ritengo necessaria precisazione, date inesattezze ...Ritengo necessaria precisazione, date inesattezze biografiche su Autore riportate a fine recensione.<br /><br />L'origine ebraica per Derrida era un ambiente procuratogli, con sua tristezza e rifiuto, dalle aberrazioni pseudoreligiose insistite, cui alcuni, troppi destinavano fingendo fatalità, dissociandosi dai propri errori sulla religione e confessandosi irreligiosi od agnostici od atei... E giocando costoro con fraintendimenti e superstizioni per fingere il rapporto al Mistero una beffa misconoscevano proprie premesse idolatriche e occultavano le ragioni dei propri successi nei fatti dovuti ad idoleggiamenti, dando dubbi col proprio fatale futuro incontro, attraverso gli idoli stessi e le relative ossessioni spiacevoli, col divino nella Natura... E tale incontro accadeva per essi fuori tempo, fuori mestiere, fuori da successi politici, questi consumati nelle polemiche contro "l'oppio dei popoli" ma basati sui misconoscimenti stessi... Per esempio quelli intorno alle vere origini del filosofo ed intellettuale politicamente impegnato e culturalmente autorevole J. Derrida, che proveniva da ambienti arabi non alieni da contatti con ebraismo e capaci di usare cultura ebraica per diplomazia comunicativa ma non ebrei né ebraici.<br /><br />MAURO PASTOREMAURO PASTOREnoreply@blogger.com