Torino, Giappichelli, 2012, pp. 325, euro 32, ISBN 9788834829882.
Il volume adotta un approccio analitico che consente all’autore, anzitutto, di “smontare” alcuni luoghi comuni sedimentatisi nella storiografia painiana, in special modo quello di un Paine “liberale puro” (tesi, questa, sostenuta da interpreti molto diversi: da Carl Schmitt a Jürgen Habermas, da Isaiah Berlin a Norberto Bobbio, fino a Michel Foucault). Quella di Paine costituisce invece una originale e complessa evoluzione politico-intellettuale che si snoda a partire dal Common Sense (1776),