Quando Paul K. Feyerabend pubblicava, nel 1975, Against method. Outline of an anarchistic theory of knowledge (trad. it., “Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza”, Feltrinelli, 3a ed. 1984), si era posto l’obbiettivo di dimostrare, su base storica, che la ricerca scientifica – anche ai livelli più alti e con i più ragguardevoli risultati – procede spesso al di fuori del cosiddetto “rigoroso metodo scientifico”. Di più, nella scienza – sosteneva Fayerabend – l’unico principio che non inibisce il progresso è: qualsiasi cosa può andar bene (anything goes).