«È in atto un processo di decostituzionalizzazione del sistema politico italiano»(p. VI). Questa è la lapidaria affermazione con la quale Luigi Ferrajoli, tra i maggiori filosofi e teorici del diritto contemporanei, apre il suo ultimo volume. Quel male politico, di cui Ferrajoli ricostruisce lucidamente la fisionomia, consiste nell’affermarsi di una democrazia plebiscitaria fondata sull’esplicita pretesa dell’onnipotenza della maggioranza e sulla noncuranza della complessa architettura propria di ogni democrazia costituzionale.