La pubblicazione in italiano di questa raccolta di saggi di Joseph Margolis, filosofo statunitense classe 1924, poco conosciuto in Italia, ma ben noto e stimato al di fuori della nostra penisola, dovrebbe essere innanzitutto accolta come un doveroso, seppur tardivo, riconoscimento dell’importanza di un autore che da circa mezzo secolo partecipa attivamente al dibattito filosofico, influenzandone spesso l’orientamento, soprattutto nell’ambito dell’estetica e della filosofia dell’arte.