Milano-Udine, Mimesis, 2012, pp. 182, euro 16, ISBN 978-88-5751-408-6
Dalla sua fondazione settecentesca ad oggi, l’estetica ha espresso una problematicità oltremodo ricca e stimolante. Nomen omen, il sostantivo che la designa, insieme paleonimia (un nome antico per qualcosa di nuovo) e neologismo, ha da subito sintetizzato un orizzonte ampio, debitore di maestri antichi ed insieme proiettato in un futuro indefinito, i cui oggetti d’indagine – naturali e artificiali senza soluzioni di continuità nette – sono caratterizzati da fluttuazioni metafisiche ed esistenziali tanto meravigliose quanto necessarie.