Recensione di Paolo Calabrò - maggio 2013
Nonostante la corposità della Bibliografia e dell’apparato critico e l’apparente autorevolezza dell’autore, va purtroppo classificato come deludente l’ultimo libro di Sam Harris, Il paesaggio morale (Einaudi).
La sua indagine, condotta su un terreno prevalentemente neuroscientifico, investe il rapporto tra la morale, la scienza e la religione. Ne sintetizzo il percorso: l’uomo adotta una morale per garantirsi la maggior felicità possibile; la felicità dipende essenzialmente dal benessere materiale (compreso quello cerebrale); nessuno meglio della scienza può sapere come studiare e produrre il benessere fisico; in conclusione, solo la scienza può decidere razionalmente sulle questioni morali. E le religioni, le morali tradizionali, il senso comune? Roba d’altri tempi; solo gli scienziati possono guidarci oggi verso la morale del futuro.