È compito arduo disinnescare un'aporia, soprattutto quando questa è frutto del lavoro intellettuale di un filosofo come Michel Foucault, l'ultimo grande maître a penser del secolo scorso. Eppure l'intento ordinatorio ed euristico assunto da Redaelli in questo suo ultimo lavoro, quel metter mano al “guazzabuglio metafisico”, così definito dall'autore (p. 81), lasciato in eredità da Foucault ai suoi numerosi esegeti, continuatori e commentatori, è senz'altro meritorio e necessario.