L’oggetto incide sul rapporto che l’individuo ha con le cose attorno a sé e sul rapporto con la realtà. Maria Grazia Turri, nel dispiegare una costellata tassonomia dell' ob-iectum, sulla consistenza e sulle derivazioni che esso ha nell’intera storia della filosofia, ne intraprende una ripartizione dettagliata partendo dal presunto inanimato e terminando con l’intenzionalità viva. Dall’oggetto, si dirama una percezione che cambia secondo la sua diversità, che sia un iPhone o un gatto. “Dalla molteplicità degli oggetti segue necessariamente la molteplicità degli atti percettivi” (p. 11).