giovedì 7 settembre 2006

Diamond, Cora, L’immaginazione e la vita morale, a cura di Piergiorgio Donatelli.

Roma, Carocci, 2006, pp. 262, € 19,80, ISBN 88-430-3702-1.

Recensione di Daniela Mainardi – 07/09/2006

Etica, Filosofia analitica

Nella sua Introduzione, Piergiorgio Donatelli spiega che L’immaginazione e la vita morale raccoglie alcuni saggi di Cora Diamond in parte successivi alla pubblicazione del suo volume Realistic Spirit (1991), testo essenziale per quanto riguarda l’interpretazione di Wittengstein, poiché ha imposto, insieme ai lavori di James Conant e di altri studiosi, una nuova e originale prospettiva nella lettura del Tractatus. Quale collegamento sussiste tra l’approccio filosofico in etica di Diamond e la lezione del filosofo austriaco? Donatelli afferma che l’approccio filosofico di Diamond si potrebbe caratterizzare come il tentativo di chiarire cosa significhi rendere noto il contesto concettuale delle attività umane. Per quanto invece riguarda la riflessione etica di Diamond, Donatelli segnala due possibili chiavi di lettura: la prima ha a che fare con l’importanza della vita emotiva e più in generale dell’esperienza soggettiva, la seconda concerne l’importanza attribuita ai concetti morali.

Nella Prefazione, Cora Diamond sostiene che le parti raccolte in questo saggio sono influenzate dagli scritti del filosofo del Tractatus logico-philosophicus e dalle idee di Iris Murdoch. La critica riflessiva in etica ha l’aspetto dell’analisi concettuale: il discorso etico è un ragionamento e le considerazioni morali sono asserzioni concettuali. 

In Perdere i propri concetti, la filosofa  descrive il proprio orientamento assiologico, anche grazie alle tesi di due filosofi quali Stanley Cavell e Alasdair MacIntyre. Per MacIntyre le nozioni etiche fondamentali, pur essendo ancora utilizzate, sono ormai prive del contesto che è essenziale al loro significato. A tal riguardo, Diamond cita Murdoch: abbiamo subìto una perdita di concetti, la perdita di un vocabolario morale e politico. Non utilizziamo più un’immagine sostanziale e condivisa delle molteplici virtù dell’uomo e della società. Non vediamo più l’uomo contro uno sfondo di valori e realtà che lo trascendono. Rappresentiamo l’uomo come pura e semplice volontà circondata da un mondo empirico facilmente comprensibile.

Il problema dell’agire umano, dei valori e delle motivazioni a cui esso si ispira ha da sempre interessato la riflessione filosofica. In particolare, la studiosa difende l’importanza della nozione di essere umano in etica. Le argomentazioni addotte fanno riferimento ad alcuni pensatori tra cui ricordiamo il modello kantiano: Kant disse che si ha l'obbligo di rispettare l’umanità presente in ogni persona e negli altri. Ma ciò che egli aveva in mente, quando parlava di riguardo per l’umanità, era il rispetto della razionalità presente in ciascuno di noi. Uno tra 

gli altri pensatori citati per sviluppare tale tematica è Rorty. Questi sostiene che la capacità di identificazione immaginativa con gli altri è ciò che ci permette di interessarci ai loro bisogni e al loro destino. In questo caso, l’interesse morale non è qualcosa che possediamo in quanto esseri razionali o in quanto animali dotati di certe capacità, ma in quanto membri di comunità all’interno delle quali ha preso forma un determinato codice di deliberazione etica. Diamond sostiene che il concetto di essere umano non possiede in sé proprietà eticamente rilevanti. La sollecitudine morale verso un altro essere dipende piuttosto da qualche altra proprietà come l’autocoscienza, l’essere senzienti o la razionalità.

In Le Fonti della vita morale, usando le parole di Peter Winch in Understanding a Primitive Society, l’autrice afferma che la rappresentazione di ciò che è buono o cattivo per la vita umana è correlata ai modi in cui si riflette sulla forma che la caratterizza: in particolare, sulla relazione che essa ha con la nascita, la sessualità e la morte. Si discute del conflitto che sussiste tra utilitarismo e teoria morale; a tal riguardo vengono prodotte interessanti esemplificazioni. Si citano anche le teorie contrattualiste (si veda Rawls) e l’approccio etico di Kant, anche per mettere in luce la connessione tra la comprensione immaginativa di certe capacità umane e l’appropriatezza di alcuni dispositivi sociali.

Nel capitolo Fatti e Valori si sostiene che la filosofia analitica non accoglie più il distinguo tra fatto e valore, anche grazie agli scritti di  Murdoch. The Sovereignty of Good è considerato pionieristico al riguardo. Per convalidare la propria tesi, Diamond propone dei parallelismi fra teorie filosofiche e letteratura americana. Ad esempio, si afferma che la descrizione dei personaggi del romanzo realista non trova corrispondenza nelle idee dominanti della filosofia morale contemporanea.

Una carrellata di esempi funzionali ad analizzare alcuni concetti chiave dell’approccio etico di Diamond si possono apprezzare nel capitolo La difficoltà della realtà e la difficoltà della filosofia.

In Differenze e distanze morali, Diamond mette a fuoco quali siano gli orientamenti morali contemporanei. 

Per avvicinarci ai contenuti di questa bella conclusione, si potrebbe citare la frase di William James: la mente che teorizza tende sempre alla semplificazione eccessiva dei materiali. Diamond afferma che tale approccio porta ai fenomeni dell’assolutismo e del dogmatismo che hanno depredato tanto la filosofia, quanto la religione. Questa considerazione è lo spunto per aprire una discussione su un insieme di argomentazioni quali la natura del giudizio; la distinzione tra il punto di vista morale e quello non morale, introdotta dalle teorie contemporanee di stampo kantiano.

Indice

Concetti, sentimenti e immaginazione. Un’introduzione al pensiero morale di Cora Diamond di Piergiorgio Donatelli
Prefazione 
Perdere i propri concetti
L’importanza di essere umani
Le fonti della vita morale
Fatti e valori
La difficoltà della realtà e la difficoltà della filosofia
Differenze e distanze morali

L'autore

Cora Diamond è professore emerito di Filosofia e Diritto presso la University of Virginia. Il suo volume The Realistic Spirit (Cambridge, 1991) ha ridisegnato il panorama degli studi su Wittengstein

Il curatore

Piergiorigio Donatelli è professore associato di Bioetica e Storia della filosofia morale presso la Facoltà dell’Università di Roma, La Sapienza. È autore di Wittengstein e l’etica (Roma-Bari 1998) e la Filosofia morale (Roma-Bari 2001)

Link

Home page di Cora Diamond (in inglese) 

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