mercoledì 4 maggio 2005

Michelstaedter, Carlo, Sfugge la vita. Taccuini e appunti, a cura di A. Michelis.

Torino, Aragno, 2004, pp. 293, € 14,00

Recensione di Valentino Bellucci - 04/05/2005

Estetica (filosofia dell’arte)

La figura filosofica e culturale di Carlo Michelstaedter appare sempre più interessante e piena di ricchezze spirituali; questa edizione dei taccuini mostra al lettore il dietro le quinte dell’animo dell’autore, la sua fucina segreta, dalla quale sorgeranno le sue opere rifinite e i dipinti. Non solo il testo mostra brani che per la prima volta sono stati trascritti, ma anche i disegni che Michelstaedter era solito fare nelle pagine dei taccuini. Essi rappresentano un perfetto connubio di disegno e riflessione filosofica, dove il segno della matita spesso prosegue o completa il segno del concetto. Si tratta però di abbozzi, schizzi, frammenti ma, come nota lo stesso Michelstaedter, “Lo schizzo mette l’anima dell’artista molto più a nudo che l’opera d’arte” (p. 18). In questo senso, i taccuini mettono a nudo le radici e gli sviluppi spirituali del giovane artista-filosofo. Infatti ci sono importanti giudizi sui pittori: “Tintoretto mi sembra grande… […] Egli manca però completamente della vera espressione” (p. 17); e sui filosofi: “Socrate è il filosofo: Aristotele professa il sistema della propria filosofia” (p. 120). Ma Michelstaedter scorge un’unica radice, un solo fondamento tra i due mondi: “Filosofo ed Artista nel loro fondamento sono una sola cosa” (p. 24). E tale fondamento deve essere ancorato alla vita; egli rifiuta e critica con forza ogni arte e ogni filosofia che si distacchi da essa: “Vana cosa è la filosofia se esce dalla vita – è l’ultima illusione, e l’ultimo gioco del vecchio rimbambito – è l’ultimo ottimismo che arresta la vita nel suo glorioso svolgimento verso l’universale” (p. 120). Perché per Michelstaedter sia l’artista che il filosofo sono individualità che raggiungono l’universalità, poiché “l’uomo è il nucleo individuale più vasto, in lui la materia (tutto il tempo e tutto lo spazio) vede sé stessa” (p. 144) e in questa visione nasce l’autoconsapevolezza che permette l’universalità, come se nello specchio della densità individuale si potesse riflettere l’intera realtà. Tutto questo porta a una tensione notevole, che lo stesso Michelstaedter esprimeva lucidamente: “Il filosofo non riposa – non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d’un altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera – la vita della conoscenza” (p. 128). A tanta lucidità, a tanto coraggio corrisponde però altrettanto pericolo, il pericolo di crollare, d’essere schiacciato dal peso delle tensioni artistiche e filosofiche. Leggendo questi taccuini e questi appunti, corredati da un ottimo apparato critico, si avverte con chiarezza la tensione in cui Michelstaedter viveva e che lo condusse, attraverso il gesto ultimo, alla morte. Ma egli visse fino in fondo “questo disperato concerto alla Strauss che è la vita” (p. 167), pur riconoscendo che “gli uomini galleggiano alla superficie della società come un ago sulla superficie dell’acqua – per l’equilibrio delle forze MOLECOLARI; ma un lieve soffio basta a farli sommergere per sempre e a far veder loro com’era malsicuro il loro fondamento di fronte alla necessità, ch’essi s’illudevano d’aver superato” (p. 160). Michelstaedter preferì affondare l’ago per propria volontà, preferì uscire di scena lasciando un’opera unica seppur breve, nella certezza macabra ma lucida che “solo nella morte egli avrà la libertà solo nella morte egli avrà la vera attività in quanto avrà riconosciuto che la vera attività non esiste cioè che la vera attività è il nulla. (p. 118). A questa conclusione, però, risponde ancora oggi la vita e l’opera di Carlo Michelstaedter. 

Indice

Introduzione. «Sta in ogni tempo intero ed infinito / L’indifferente tramutar del tutto». Carlo Michelstaedter (1887/1910) di Angela Michelis
Cronologia essenziale
Nota editoriale di Rinaldo Allais
1. Taccuini
2. Frammenti di vita e di attività letteraria
3. Appunti filosofici
Postfazione di Marco Cerruti
Rassegna bibliografica in ordine cronologico di Angela Michelis
Indice dei nomi

L'autore

Carlo Michelstaedter (1887-1910), autore riscoperto a diversi anni dalla sua tragica morte, è autore di opere come: La persuasione e la retorica, Epistolario, Poesie. Fu filosofo, poeta e pittore.

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