lunedì 25 settembre 2006

Palombella, Gianluigi, Dopo la certezza. Il diritto in equilibrio tra giustizia e democrazia.

Bari, Dedalo, 2006, pp. 256, € 16,00, ISBN 88-220-5361-3.

Recensione di Daniela Di Dato - 25/09/2006

Filosofia del diritto

Anche il diritto, in una società moderna che evolve sempre più velocemente, deve adattarsi al cambiamento. Gianluigi Palombella analizza questa evoluzione delineando come cambiano il concetto e la nozione di diritto: nell’attuale civiltà giuridica, al diritto non si richiede più la garanzia della certezza, ma la garanzia dell’equilibrio. Trasformazioni decisive avvenute nella società sia in campo politico che giuridico, l’affermarsi di un diritto sovranazionale e la varietà delle carte costituzionali contemporanee hanno segnato il tramonto del diritto organico e razionale delle grandi codificazioni europee. Paesi liberal-democratici, popoli diversi per cultura, religione e interessi individuali, producono lo slittamento del ruolo del diritto, che non ha solo la funzione di teorizzare regole e norme, ma di organizzare metodi e mezzi per la difesa di base della giustizia nel confronto tra gli individui nella sfera pubblica.
Alla certezza del diritto, tipica dei codici ottocenteschi legati al diritto positivo dell’Europa continentale - ovvero al diritto formale così come teorizzato da Weber - si affianca un paradigma di diritto più aperto, il diritto materiale dei popoli anglosassoni. Non si tratta di denaturare il concetto di diritto positivo, ma di farlo corrispondere alla forma di vita cui appartiene, di adeguarlo ai valori e alle convinzioni del sistema sociale di riferimento. Ciò perchè diventa sempre più pressante l’esigenza di un diritto equo, nel senso di equilibrato per sua stessa natura. L’equilibrio non è perciò una qualità dei legislatori o dei giudici, non può essere virtù soggettiva del singolo, ma riguarda le istituzioni giuridiche, che ora devono individuare e garantire forme che non possono essere travolte, ma devono essere strumento di mediazione fra la giustizia astratta dei diritti umani e i bisogni etici correlati ai diritti fondamentali. La garanzia di un diritto certo è naturale conseguenza di una giustizia fondata sui diritti umani: in prospettiva i diritti fondamentali, essendo coniugati alle trasformazioni sociali e a obiettivi eticamente impegnativi, spingono verso un diritto equo, in grado di ricomporre i conflitti etici nel rispetto delle condizioni socio-politiche. E comunque la nuova prospettiva del diritto nulla toglie al suo carattere di universalità. Anche nei rapporti patrimoniali interprivati e tra gli individui, il diritto intende conservare l’equilibrio. L’elemento fondante di tali relazioni è la responsabilità civile, che si articola in importanti momenti costitutivi, il danno, l’ingiustizia, la colpa, il risarcimento.
L’equilibrio del diritto vuole disciplinare anche l’uso e l’abuso dei diritti, ricollegando le regole ai princìpi, evitando tentazioni di unilateralità e parzialità. Il diritto contemporaneo, infine, si inserisce nell’esperienza del neocostituzionalismo europeo e tende a mediare ordine giuridico e ordine politico, e a ridefinire la collocazione del cittadino tra regole, mercato e valori etico-politici.
Probabilmente, ed è questa la tesi di Palombella, è proprio l’esperienza dell’Europa comunitaria a rafforzare il concetto di un diritto garante dell’equlibrio. Il testo costituzionale europeo appare controverso e mostra una tensione fra diritto internazionale e costituzionale che può essere ricondotta alla questione principale: l’opportunità di restituire al diritto sovranazionale europeo una fisionomia meno astratta e una connessione con l’ordine politico. Occorre costruire contenuti materiali coerenti con la fisionomia dell’Europa istituzionale e con l’idea di bene comune che la cittadinanza europea ha, pur nelle diverse interpretazioni. Proprio il diritto avrebbe la funzione di regolare il dissenso e impedire alle decisioni maggioritarie di allontanarsi dal modello condiviso dalle stesse minoranze, di garantire la congruenza delle scelte, arbitrare i conflitti entro logiche di giustizia, controllare le regole contingenti sulla base dei princìpi.
Occorre inoltre sottolineare che sono proprio le diverse istituzioni degli stati europei a rappresentare una risorsa per l’Unione. Anche se i singoli stati membri hanno man mano ceduto quote di controllo e di sovranità alle istituzioni europee, essi sono i protagonisti del progetto fondativo di coordinarsi in un ordine comune. Il modello parlamentare degli Stati Europei mostra una capacità di interagire con nuovi interlocutori e un potenziale evolutivo verso forme più efficienti e concrete.

Indice

Introduzione. Il diritto dalla certezza all’equilibrio

Dai diritti umani ai diritti fondamentali

La giustizia, l’etica e il danno ingiusto

L’abuso del diritto, del potere, del rule of law

Ordine giuridico e ordine neo-costituzionale europeo

Indice analitico

L’autore

Gianluigi Palombella è ordinario di Filosofia del Diritto a Parma. Ha studiato alla Scuola Superiore di Studi Universitari di Pisa, ha insegnato per un decennio nella Facoltà di Giurisprudenza pisana. È stato Visiting Fellow presso la Yale Law School e la Northwestern University School of Law. Tra i suoi volumi più recenti: Filosofia del diritto (Padova 1996), Costituzione e sovranità. Il senso della democrazia costituzionale (Bari 1997), L’autorità dei diritti. I diritti fondamentali tra istituzioni e norme (Roma-Bari 2002).

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