Recensione di Chiara Pastorini – 17/10/2006
Filosofia del linguaggio, Filosofia della psicologia
“Da che cosa acquista importanza la nostra indagine, dal momento che sembra solo distruggere tutto ciò cheè interessante, cioè grande ed importante? (Sembra distruggere, per così dire, tutti gli edifici, lasciandosi dietro soltanto rottami e calcinacci). Ma via, quelli che distruggiamo sono soltanto edifici di cartapesta, e distruggendoli sgombriamo il terreno del linguaggio, sul quale sorgevano” (L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche, § 118).
È proprio sul terreno di questo linguaggio citato da Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche che ruotano le analisi degli autori di questo volume.
Come sottolinea il titolo, il Wittgenstein che emerge dai testi raccolti nel libro è un filosofo che restituisce “attrito” (secondo un’immagine da lui stesso utilizzata) al linguaggio, opponendosi a qualsiasi atteggiamento che riduca le nostre forme linguistiche a una dimensione ideale, astratta, slegata dalla pratica delle nostre forme di vita.
Nella prefazione Silvana Borutti e Luigi Perissinotto mettono in luce gli intenti che hanno guidato la realizzazione dell’opera (nata da una collaborazione tra alcuni studiosi delle Università di Aix-en-Provence, Pavia e Venezia) e che hanno orientato le indagini sulla filosofia wittgensteiniana in tre diverse direzioni. In primo luogo, il volume si propone di ripensare le fonti, gli incontri, i motivi che hanno contribuito alla formazione del pensiero di Wittgenstein, cercando di tornare, anche da un punto di vista storiografico, sul “terreno scabro”. In secondo luogo, la maggior parte degli autori dei testi raccolti nel volume cercano di andare al di là di ciò che si è costruito negli anni attraverso le diverse interpretazioni critiche, ripensando Wittgenstein a partire dalle sue stesse mosse filosofiche. Si è trattato, quindi, per usare un’espressione cara a Jean-Pierre Cometti, di tornare a “filosofare con Wittgenstein”. In terzo luogo, altro intento fondamentale è quello di reinserire il pensiero wittgensteiniano all’interno del dibattito filosofico contemporaneo, portando il confronto anche sul terreno stimolante di chi non si riconosce più in interpretazioni critiche ormai classiche, come per esempio l’antimentalismo o la diffidenza verso ogni dimensione teorica della filosofia.
Il volume si divide in due parti principali: la prima comprende l’esperienza personale di contatto con Wittgenstein da parte di alcuni studiosi che, negli anni Sessanta e Settanta hanno fatto conoscere il filosofo in Italia, attraverso articoli e traduzioni, la seconda parte, invece, si articola in una serie di saggi sul pensiero wittgensteiniano.
I protagonisti della prima parte sono rappresentati da Amedeo G. Conte, Aldo G. Gargani, Tullio De Mauro, Diego Marconi e Michele Ranchetti. Singolare, tra le altre, la testimonianza di Gargani che narra del suo primo incontro con il filosofo austriaco, durante il primo anno di liceo, in una libreria di Genova specializzata in pubblicazioni di carattere scientifico: circondato da libri di biologia e medicina, manuali di meccanica razionale e termodinamica, era esposto il Tractatus logico-philosophicus nell’edizione Bocca. Interessante anche la testimonianza di Ranchetti, il quale ha, invece, ricevuto la sua prima copia del Tractatus nell’edizione inglese (tradotta da Odgen, con il concorso di Ramsey e la prefazione di Russell) direttamente da Pierre Riches, uno degli ultimi allievi di Wittgenstein.
Nella seconda parte sono presenti saggi di numerosi filosofi italiani e francesi, studiosi contemporanei del pensiero wittgensteiniano. In ordine alfabetico: Giosuè Baggio, Silvana Borutti, François Clementz, Jean-Pierre Cometti, Massimo De Carolis, Giuseppe Di Giacomo, Pasquale Frascolla, Pierre Livet, Luigi Perissinotto, Davide Sparti, Alberto Voltolini, Edoardo Zamuner. Se è impossibile riassumerli tutti uno per uno, si può comunque sottolineare il fatto che questi saggi prendono in considerazione gli aspetti più disparati del pensiero wittgensteiniano: dalla questione dello psicologismo a quella dell’antirealismo, dalla questione della mente degli altri al problema del significato secondario e dell’espressione. E poi ancora l’etica, la logica e il rapporto con Russell, l’empirismo, in una serie di analisi approfondite e dal rigore argomentativo notevole che esaminano le riflessioni di Wittgenstein dal Tractatus agli scritti degli ultimi anni.
Bisogna mettere in evidenza, inoltre, due meriti fondamentali di questo volume: da una parte esso mostra come ormai anche in ambito francese e italiano gli interessi su Wittgenstein abbiano portato ad un risultato maturo e di grande importanza, dall’altra come la comune passione per questo filosofo abbia potuto far convivere e dialogare tra loro autori che appartengono, secondo le classificazioni più semplicistiche, ad orientamenti diversi, per così dire, in parte alla filosofia analitica, in parte a quella continentale.
Indice
Prefazione
I. Testimonianze
L'arco di Wittgenstein
di Amedeo G. Conte
Wittgenstein: il cammino più lungo
di Aldo G. Gargani
Wittgenstein tra noi
di Tullio De Mauro
La mia via a Wittgenstein
di Diego Marconi
II. Saggi
Seguire una regola
di Giosuè Baggio
Etica e forma. Nota sull'antirealismo di Wittgenstein
di Silvana Borutti
Russell, Wittgenstein e la nozione di forma logica
di François Clementz
Il linguaggio e l'imprevedibile: sull'ambiente dei pensieri
di Jean-Pierre Cometti
La questione dello psicologismo tra Frege e Wittgenstein
di Massimo De Carolis
Vedere e vedere-come: le Osservazioni sulla filosofia della psicologia di Ludwig Wittgenstein
di Giuseppe Di Giacomo
Gli oggetti del Tractatus come qualia
di Pasquale Frascolla
L'etica: al di là della forma logica, od orizzonte delle regole d'inferenza?
di Pierre Livet
Wittgenstein e i limiti dell'empirismo
di Luigi Perissinotto
Wittgenstein e la mente degli altri: un'applicazione del metodo terapeutico
di Davide Sparti
L'effimero aspetto cognitivo delle pseudo-proposizioni di identità
di Alberto Voltolini
Significato e competenza lessicale nell'ultimo Wittgenstein
di Edoardo Zamuner
I curatori
Silvana Borutti insegna Filosofia teoretica all’Università di Pavia. I suoi interessi di ricerca si sono concentrati negli ultimi anni sulle categorie delle scienze umane e sul rapporto tra conoscenza e immaginazione. Tra le sue pubblicazioni ci sono Filosofia delle scienze umane (1999) e Filosofia dei sensi (2006).
Luigi Perissinotto insegna Filosofia del linguaggio all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il rapporto tra linguaggio e interpretazione è attualmente al centro della sua ricerca. Le vie dell’interpretazione nella filosofia contemporanea (2002) è una prima tappa di questo cammino. Per Carocci ha curato, inoltre, altri due volumi: Agostino e il destino dell’Occidente (2000) e, con Mario Ruggenini, Tempo, evento e linguaggio (2002).
Links
The Cambridge Wittgenstein Archive:
The Austrian Ludwig Wittgenstein Society:
Il Tractatus Logico-Philosophicus in forma di ipertesto:
The Wittgenstein Portal, a cura dell’Archivio Wittgenstein dell’Università di Bergen:
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