sabato 30 dicembre 2006

Martini, Giuseppe (a cura di), Psicoanalisi ed Ermeneutica, Prospettive continentali.

Milano, Franco Angeli, 2006, pp. 160, € 18,00, ISBN 8846477375.

Recensione di Rodolfo Ciuffa - 30\12\2006

Psicoanalisi, Ermeneutica

Psicoanalisi ed Ermeneutica è la “conseguenza” editoriale di un seminario di studio sul tema omonimo organizzato nel 2003 dal Centro di Psicoanalisi Romano. Il volume è strutturato in due parti, “La filosofia ermeneutica alla prova della psicoanalisi”, e “La psicoanalisi contemporanea alla prova dell’ermeneutica”, ciascuna delle quali si conclude, dopo la serie di contributi, con un’intervista: Paul Ricoeur e Sergio Bordi, spentisi prima della pubblicazione del volume, ma fondamentali per la sua redazione, ne sono i protagonisti.

Il primo contributo, di Gaspare Mura, cerca di “mappare” diverse forme di ermeneutica – metodica, ontologica, e trascendentale – e precisa come il dosaggio delle tre sia presente negli autori più significativi di questa tradizione, e segnatamente in Betti, in Heidegger ed in Ricoeur, che esprimono paradigmaticamente quei tre orientamenti. Le costanti dell’atteggiamento ermeneutico, portato a dare rilievo alla dimensione ontica ed esperienziale, alla pur necessaria interpretazione, ed alla complessa stratificazione emotiva, cognitiva e relazionale cui questa dà luogo, stridono con, e presuppongo una critica di, quella posizione tipicamente psicoanalitica, che tende a fare della coscienza un mero sintomo e simbolo, impoverendo e svalutando la vita più immediatamente cosciente e la dimensione più direttamente esperienziale, e che, con la visione di un’umanità pulsionale, snatura e misconosce la profonda soggettività dell’oggetto di conoscenza del sapere psicoanalitico, che non può essere ridotto a cosa, a homo natura, a res inerte.

Domenico Jervolino, nel secondo saggio, si giova della sua esperienza nel campo dell’ermeneutica per tracciare prima una breve sintesi della storia della disciplina, per poi dedicarsi a Gadamer ma soprattutto a Ricoeur, a quel Ricoeur lettore di Freud che a più fasi e con variazioni si era dedicato allo studio ed all’esegesi del “maestro del sospetto” viennese. La lettura originale che il filosofo francese offre si snoda soprattutto nell’opera matura “Dell’interpretazione” dove il pensiero freudiano è analizzato sistematicamente, e promosso a luogo di confronto irrinunciabile per nuova filosofia, per la quale la coscienza deve rappresentare un “compito”, e non più l’ “origine”; in alcuni scritti più tardi Ricoeur prenderà in esame tematiche psicoanalitiche più specifiche.

La prima parte del volume si conclude con la trascrizione (non integrale) di una recente intervista di Giuseppe Martini a Ricoeur. A suo dire, l’ “avvenimento” della psicoanalisi sarebbe il passaggio dai conflitti energetici ai conflitti di senso. Il ruolo del linguaggio ne discende direttamente: esso è lo strumento essenziale dell’analista che interpreta e del paziente, che, verbalizzando e mettendo in forma le proprie sofferenze, riesce a trasformarle. In questo quadro il linguaggio non va inteso in senso semplicisticamente comunicativo, perché esso rappresenta anche il veicolo per accrescere ed accettare il mistero e l’opacità; non esiste, in psicoanalisi, una sola e trasparente verità; narrazioni alternative possono servire agli scopi euristici e terapeutici, ed il linguaggio che le concreta permette il salto da una “opacità chiusa” ad una “opacità aperta”, più accettabile, consapevole e confacentesi alle esigenze biografiche del paziente.

La seconda parte del volume, “La psicoanalisi contemporanea alla prova dell’ermeneutica”, fa il punto sulle nuove tendenze che nelle diverse scuole psicoanalitiche hanno soppiantato o modificato quelle “classiche”, cercando di chiarire il rapporto di parentela che esse intrattengono con l’ermeneutica: Sergio Bordi insiste in particolar modo sul passaggio da un soggetto monadico ad uno la cui costituzione è radicalmente relazionale, mentre l’intervento seguente, affidato a Giovanna Goretti Ragazzoni, sottopone a disamina critica il paradigma narrativista che negli ultimi anni si è fatto strada nella psicoanalisi, soprattutto d’oltreoceano. Ancora, Aldo Cono Barnà analizza le ripercussioni di alcune analisi e scoperte sull’esame e la gestione del setting psicoanalitico. Ultimo e tra i più originali, l’intervento di Giuseppe Martini cerca di superare, proponendo una particolare concezione di inconscio, le mistificazioni e le unilateralità con le quali la psicoanalisi si è impossessata dell’insegnamento ermeneutico. A chiudere la seconda parte, come era avvenuto per la prima, e con essa il volume, un’intervista: parla Sergio Bordi, che raccoglie qualche elemento di autobiografia professionale, intellettuale, umana.

Pur non brillando per rivoluzionaria novità, e soffrendo di quell’incedere disorganico che libri tratti da seminari e conferenze presentano non di rado, il volume può essere un utile strumento di orientamento e di chiarimento di alcune tematiche – sostanzialmente la presenza dell’ermeneutica nella psicoanalisi - per chi abbia già dimestichezza tanto con l’una che con l’altra disciplina.

Indice

Presentazione, di Anna Maria Nicolò
Prefazione, di Giuseppe Martini

Parte prima
La filosofia ermeneutica alla prova della psicoanalisi
1. Il contributo dell’ermeneutica esistenziale alla psicoanalisi e alla psicoterapia, di Gaspare Mura
2. Discorrendo di ermeneutica e psicoanalisi: Gadamer, Ricoeur, Freud, di Domenico Jervolino
3. Conversazione sulla psicoanalisi, di Paul Ricoeur, a cura di Giuseppe Martini

Parte seconda
La psicoanalisi contemporanea alla prova dell’ermeneutica
1. Nota introduttiva. L’ermeneutica nella comunità psicoanalitica, di Sergio Bordi
2. Le trasformazioni della teoria e l’avvento dell’ermeneutica, di Sergio Bordi
3. Una ermeneutica o molte?, di Giovanna Goretti Ragazzoni
4.Ermeneutica, crisi della metapsicologia e fattori terapeutici dell’analisi, di Aldo Cono Barnà
5. L’ermeneutica come ponte tra narratività e irrapresentabilità, di Giuseppe Martini
6. La persona dell’analista: intervista a Sergio Bordi, a cura di Gabriela Gavazza e Giuseppe Martini


L'autore

Giuseppe Martini è psicoanalista, primario di psichiatria a Roma, ed insegna all’Università di Ancona presso la Scuola di Specializzazione in Psichiatria.
Anna Maria Nicolò è neuropsichiatra infantile.
Gaspare Mura è docente di Filosofia presso la pontifica Università Urbaniana e di Ermeneutica presso l’Università Lateranense.
Domenico Jervolino insegna Ermeneutica e Filosofia del linguaggio presso l’Università Federico II di Napoli.
Paul Ricoeur (1913-2005) è uno dei massimi rappresentanti della filosofia del novecento.
Sergio Bordi è uno dei più eminenti membri della Società Psicoanalitica Italiana, noto, fra l’altro, per i suoi lavori in ambito epistemologico.
Giovanna Goretti Ragazzoni è medico specialista in malattie nervose e mentali.
Aldo Corna Barnà è psichiatra e psicoanalista, già presidente del Centro di Psicoanalisi Romano.

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