giovedì 13 novembre 2008

Emanuela Scribano, Guida alla lettura dell’Etica di Spinoza.

Editori Laterza, Roma-Bari, 2008, pp. 192, € 16,00, ISBN 9788842087328.

Recensione di Gianmaria Merenda – 13/11/2008

Storia della filosofia, Manuali

Il testo recensito è una guida. È uno strumento di lavoro che non deve sovrapporsi con il lavoro che si intende svolgere, in questo caso lo studio e la comprensione dell’Etica di Spinoza. Il testo in questione si attiene egregiamente a questo compito. La recensione della Guida ha tenuto presente questo aspetto perché si crede che - rispetto alla stesura di un saggio su un particolare aspetto della filosofia di Spinoza – la ‘cura’ di uno strumento necessario a chi non ha le conoscenze per studiare l’Etica debba essere particolarmente attenta e lo sforzo di farsi comprendere del curatore è certamente maggiore rispetto alla ‘libertà’ che un saggio appunto potrebbe concedergli.
Emanuela Scribano, infatti, riesce con pochi tratti a delineare origine e contesto dell’opera, ad essere ‘sul testo’ nel capitolo centrale che tratta approfonditamente dell’Etica e a fornire un’esauriente bibliografia per chi avesse bisogno di approfondimenti successivi allo studio del capolavoro di Spinoza. Forse l’asciuttezza dei capitoli che non riguardano direttamente l’indagine dell’Etica può apparire come un difetto, si sente la mancanza di qualcosa, ma, giustamente, Scribano evita questa sensazione con l’apparato della bibliografia ragionata. Da notare che l’attenzione esclusiva al testo spinoziano sembra essere il ‘motivo’ editoriale, manca infatti un minimo cenno biografico sull’autrice della guida.
Il primo capitolo è breve e succinto. Scribano in poche pagine, quattro, indica con precisione i tempi e le modalità di creazione e pubblicazione degli scritti spinoziani. «Spinoza pubblicò in vita soltanto due opere, i Principi della filosofia di Cartesio (Renati Des Cartes Principiorum Philosophiae pars I et II) con in Appendice, i Pensieri metafisici (Cogitata Metaphysica), nel 1663, e il Trattato teologico-politico (Tractatus theologico-politicus), edito anonimo, e senza indicazione di editore e luogo di edizione, nel 1670» (p. 3). Nel 1675 Spinoza termina la stesura dell’Etica, in latino con il titolo Ethica ordine geometrico demonstrata, tradotto dalla cerchia di amici in nederlandese, i due testi saranno pubblicati postumi nel 1677.
Anche il secondo capitolo è poco più di una sintesi. Dall’estensione di questi primi due capitoli si capisce immediatamente che l’intento di Scribano è quello di concentrarsi sull’Etica lasciando al lettore la libertà di scegliere, con l’ausilio della bibliografia finale, il testo che permetta un approfondimento ulteriore dei temi critici dell’opera spinoziana.
Come è strutturata l’Etica? «L’Etica comprende tutta la filosofia, dalla metafisica alla morale, tanto che Spinoza, inizialmente, si riferiva all’Etica chiamandola genericamente ‘filosofia’. L’Etica si compone di cinque parti, ognuna dedicata a un ambito della filosofia: alla metafisica la Parte Prima, alla teoria della conoscenza la Seconda, alla psicologia e allo studio delle passioni la Terza, alla morale la Quarta e la Quinta» (p. 7). Il metodo di esposizione geometrico utilizzato da Spinoza fa il calco al metodo di esposizione degli Elementi di Euclide. Questo accade perché, per Spinoza, l’approccio matematico è «la via migliore e più sicura nella ricerca e nell’insegnamento della verità» (p. 9).
Con il terzo capitolo il passo tenuto da Scribano cambia. Come detto il testo proposto è una guida alla lettura e alla comprensione dell’Etica e quindi l’analiticità è approfondita. Scribano nella sua indagine fa riferimento all’edizione critica dell’Etica di Emilia Giancotti [Etica, Editori Riuniti, Roma, 1988, una delle migliori edizioni critiche disponibili, ndr.]. L’analisi dell’Etica in questo lungo capitolo è ben strutturata ed è illustrata con un linguaggio necessariamente propedeutico. L’obiettivo di guidare il lettore nella comprensione del testo spinoziano è sicuramente raggiunto.
Un appunto a questo capitolo si potrebbe fare alla mancanza di note che possano aiutare il lettore ad aprire lo sguardo verso altri percorsi di ricerca. Infatti il testo di Scribano è completamente interno all’Etica e non sono concesse deviazioni verso altri testi o altri autori. Specifichiamo meglio questo aspetto. Nel capitolo appaiono due note a piè di pagina (p. 29, p. 33), le quali rimandano a due testi, un carteggio cartesiano e un’opera di Suàrez. Come è ben risaputo uno degli stimoli avuti da Spinoza per produrre il proprio capolavoro è stato il diretto e pressante confronto con la filosofia di Cartesio, Cartesio quindi nel capitolo è citato numerose volte, Scribano utilizza in particolar modo due testi cartesiani (i Principi della filosofia, p. 16, e Le passioni dell’anima, p. 90), non sono però indicate le edizioni di riferimento; la mancanza di riferimenti esterni si avverte quando, ad esempio, ci si riferisce a Hume, a Leibniz o a Hobbes, «[…] Non molti anni dopo, David Hume porrà di nuovo la questione. […]» (p. 119), come si può notare in questo passo non è indicato il testo di riferimento, il riferimento sarà fatto numerose pagine più avanti, oppure, «Se Dio è possibile, Dio esiste, dirà Leibniz.» (p. 19), anche qui la frase attribuita a Leibniz non è contestualizzata con il riferimento all’opera da cui è tratta. L’intero paragrafo 4.8 Lo Stato (pp. 138-142) si riferisce alla filosofia di Hobbes ma i passi del Leviatano, da cui i riferimenti sono tratti, non sono indicati. Una guida, con ogni probabilità, è pensata e scritta per dei lettori che non hanno dimestichezza con l’opera trattata e con il periodo storico di riferimento, per questo abbiamo voluto sottolineare questa piccolissima mancanza redazionale.
Il quarto capitolo affronta la fortuna di un’opera che, solo un anno dopo la sua pubblicazione nel 1677, viene messa al bando sull’intero territorio olandese per la sua arditezza teoretica. L’accusa più frequente mossa a Spinoza sarà quella di essere ateo.
«La fortuna dell’Etica è legata anche alla sua diffusione nella cultura clandestina, nella quale fu spesso utilizzata per trarne argomenti critici nei confronti della credenza in un Dio trascendente e provvidente» (p. 167). Fortuna e sfortuna dell’opera spinoziana sono dunque legate indissolubilmente «alla discussione sulla metafisica e ruotano attorno alla questione dell’ateismo e del panteismo» (p. 174). La fortuna dell’ideazione spinoziana arriva, in un percorso ben descritto, fino al 2003 grazie al contributo del neuroscienziato Antonio Damasio che riconosce Spinoza come «il precursore della propria teoria dei sentimenti e del rapporto mente/corpo» (p. 176). La teoresi di Spinoza riesce a scavalcare il territorio della metafisica e si pone come punto di riferimento per la comprensione scientifica della relazione mente/corpo.
La Bibliografia è un vero capitolo del testo, riesce così a colmare quella che è sembrata una lieve lacuna del capitolo che analizza l’Etica. È una bibliografia ragionata e ben strutturata che fornisce i riferimenti testuali per ogni possibile tema critico in Spinoza. Qui sono indicate le edizioni di riferimento e le traduzioni; i saggi critici; i testi che si occupano della formazione del testo; del metodo geometrico; della metafisica spinoziana; della teoria della conoscenza; degli affetti; della morale; dell’eternità della mente e della fortuna dell’Etica con il giusto riferimento agli studi italiani.

Indice

I. Genesi dell’opera
II. Struttura dell’opera
III. Analisi dell’opera
IV. La fortuna dell’opera
Bibliografia
Indice dei nomi


Il curatore

Emanuela Scribano dal 1996 insegna Storia della filosofia moderna e poi Storia della filosofia presso l’Università di Siena. Tra le sue numerose pubblicazioni si segnalano: Natura umana e società competitiva. Studio su Mandeville, Milano, Feltrinelli 1980; Da Descartes a Spinoza. Percorsi della teologia razionale nel Seicento, Milano, Franco Angeli 1988; L’esistenza di Dio. Storia della prova ontologica da Descartes a Kant Roma-Bari, Laterza 1994; Guida alla lettura delle "Meditazioni metafisiche" di  Descartes, Roma-Bari, Laterza 1997; Angeli e beati. Modelli di conoscenza da Tommaso a Spinoza, Roma-Bari 2006. Ha curato l’edizione anastatica delle Opere di Fausto Sozzini, Siena, Giuseppe Ciaccheri 2004, e, sempre di Fausto Sozzini, ha edito le Rime, Roma, Edizioni di Storia e letteratura, 2005.

Link

Bibliografia spinoziana
http//:www.spinoza-bibliography.de/
Etica ‘linkata’ in formato word a cura di Giovanni Graziosi
http://www.fogliospinoziano.it/Spinoza_Ethica.doc

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