mercoledì 19 gennaio 2011

Remo Bodei, Ira. La passione furente,

Bologna, il Mulino, 2011, pp. 160, €. 14,00, ISBN 978-88-15-14660-1.

Recensione di Francesca Rigotti,  19-01-2011

Parole-chiave: passione, vizio, vendetta, risentimento, perdono, giustizia

Alla collana dei libri sui vizi capitali del Mulino di Bologna ho collaborato anch'io col volume su Gola. Il vizio dell'ingordigia. Conosco dunque bene le linee editoriali prescritteci dal direttore di collana, Carlo Galli, e riconoscibili anche in questa Ira di Remo Bodei: prospettiva storico-concettuale, niente note (rinuncia che provoca grande sofferenza nello studioso erudito che senza il ricco apparato a piè di pagina si sente nudo), iconografia, linguaggio chiaro, spigliato, accessibile, numero contenuto di pagine ecc. Per il resto, grande libertà di interpretazione e di metodo: a ognuno la possibilità di rappresentare secondo le sue esigenze e seguendo i suoi criteri preferiti il vizio assegnatogli. Bodei, alle prese col vizio dell'ira, ha scelto il punto di vista genealogico, vale a dire l'ottica «in cui storia e teoria si intrecciano e si completano» (p. 17), in una prospettiva non soltanto filosofica, ma anche letteraria, religiosa, giuridica e persino antropologica, rivelata dalle interessantissime incursioni in orizzonti culturali di iracondi popoli lontani. Caratterizzante e specifico della trattazione di Bodei, rispetto alle consorelle, è comunque il fatto che l'autore legge l'ira molto più in chiave di passione che non di vizio, se per vizio si intende quella «inclinazione» del comportamento della persona che la fa pendere verso una preferenza non nobile, messa in pratica nell'azione o anche soltanto immaginata, e da essa dipendere.

L'ira dunque è una passione (appunto) importante – non si dimentichi che ira, l'ira di Achille o ménis in greco, è la prima parola della letteratura occidentale – e molto studiata soprattutto nel mondo antico e premoderno, meno in quello contemporaneo. L'ira nasce «da un'offesa che si ritiene di aver immeritatamente ricevuto» (p. 7) ed è sempre associata «al bisogno di salvaguardare reattivamente la propria immagine pubblica [...]Riguarda in sostanza la riaffermazione del proprio ruolo, della propria dignità e della propria autorevolezza nei rapporti interpersonali o politici» (p. 10). Questa la definizione, inserita nella rigorosa ripartizione tra società della colpa (nelle quali si viene valutati dalla propria coscienza, es. le società cristiane) e società della vergogna (in cui si è sottoposti al giudizio dello sguardo altrui, es. società antiche e in parte arabe). Se tale ripartizione è accettabile, avrebbe anche senso il fatto che il discorso sull'ira abbia minor rilievo nelle nostre società della colpa. Se introduco se e condizionali è perché tale ripartizione, così come è stata accettata dalla comunità scientifica, è sicuramente troppo rigida da una parte, e sembra escludere, dall'altra, un riconoscimento positivo del sentimento della vergogna, di questi tempi almeno sicuramente auspicabile.

L'ira, prosegue Bodei, è una passione bifronte, o meglio è bifronte la sua immagine, che da una parte è giudicata negativamente in quanto designa perdita di autocontrollo, di giudizio e di senno;  dall'altra è però valutata positivamente in quanto nobile sentimento di rivolta contro l'ingiustizia (ira «giusta»). Sull'ira giusta già teorizzata dai filosofi antichi, l'ira degli oppressi, delle donne quindi e di tutti i gruppi e i popoli come loro soggiogati e umiliati, Bodei scrive le pagine decisamente più originali e interessanti di un volumetto comunque tutto di grande intelligenza e godibilità. Dopo aver ingoiato umiliazioni e angherie di ogni genere senza poter reagire, donne e oppressi di tutto il mondo («occidentale») iniziano, a partire dalla Rivoluzione Francese, a ribellarsi contro nobili e potenti (qualche tentativo diciamo comunque che c'era già stato, dalle lotte degli schiavi nell'antica Roma a quelle dei contadini in Germania), manifestando apertamente la loro ira, raccolta e incanalata dai rivoluzionari di professione, che in questa veste sono l'effetto delle ribellioni, non la loro causa, come pretendono i fautori dello status quo e dei privilegi (loro).
Molto originali e condivisibili anche le brevi considerazioni di Bodei su «ira e merito»: chi è nato  privilegiato (per virtù e bellezza, prestigio sociale, ricchezza, influenza familiare) o lo è diventato per qualche curiosa coincidenza storica, si costruisce con grande pacatezza una forma di autoincensamento in cui immagina di aver «meritato» i suoi privilegi e nega il peso della fortuna nella lotteria sociale. Chi invece è nato poveretto, senza casa e senza tetto, o lo è diventato per qualche altra coincidenza del destino, inclina all'ira perché è ben conscio, a differenza del privilegiato, di non aver fatto nulla per «meritare» il suo destino.

Indice

Introduzione
Fenomenologia dell'ira
Logiche dell'ira
Una passione triste?
Al bivio
Il catalogo è questo
Uno sguardo prospettico

I. Ira globale
Onore e ira
In viaggio verso l'interiorità
Ira e civiltà

II. L'ira degli eroi: il mondo omerico
Ira divina e umana
Chi controlla l'ira?

III. Teologia dell'ira: il  mondo della Bibbia
Fare pace con divinità irascibili
Fumo dalla bocca e fumo dalle narici
Il tramonto degli idoli
Il Giorno di YHWH
Adirarsi senza peccare

VI.  Il cristianesimo tra ira e perdono
Dolce Gesù?
Padri della chiesa, vescovi e monaci

V. Giusta ira
Vendetta e controllo dell'ira
Non tagliare i nervi dell'anima
Aristotele nel Medioevo: Tommaso e Dante
«L'anime di color cui vinse l'ira»
Eroici furori
Re Lear: «L'ira ha un privilegio»

VI. Rifiuto dell'ira
Terapie dell'anima
Il teatro dell'ira
Il bene più prezioso: la tranquillità dell'anima

VII. L'ira delle donne
Il lungo divieto dell'ira
Non reprimere l'ira
Medee antiche
Medee moderne

VIII: Rimedi
Terapie dell'ira
Generosità
Riconciliazione

IX. Ire moderne
La dolcezza delle passioni
L'albero del veleno
Politiche dell'ira
I grappoli dell'ira
L'ira gira oggi in folle?
Attualità dell'ira

X. Conclusioni teoriche
Scorciatoie vietate
Bisogno di riconoscimento

Bibliografia tematica sull'ira


L'autore

Remo Bodei è professore di Filosofia nella University of California, Los Angeles, dopo aver insegnato a lungo alla Scuola Normale Superiore e all'Università di Pisa.

Links

http://www.docstoc.com/docs/50979546/Remo-Bodei-Le-malattie-della-tradizione-Dimensioni-e-paradossi

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-88e7bebc-a169-4814-8d54-42b657da253a.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Remo_Bodei  

Nessun commento: