lunedì 12 giugno 2017

Cabral, Hildeliza Lacerda Tinoco Boechat, Zaganelli, Margareth Vetis (Orgs.), Mistanásia: A ‘Morte Miserável’

Campos dos Goytacazes, Brasil Multicultural, 2016, pp. 344, ISBN:978-85-5635-001-5.
                     
Recensione di Silvia Salardi – 26/01/2017
"Mistanásia: la ‘morte miserabile’", titolo originale “Mistanásia: A ‘Morte Miserável’” è un pregevole volume pubblicato in Brasile nel 2016 dall’Editore Brasil Multicultural, Campos de Goytacases, nello stato di Rio de Janeiro, attualmente disponibile nella versione originale.  I curatori e autori dell’opera sono Hildeliza Lacerda Tinoco Boechat Cabral e Margareth Vetis Zaganelli. Il volume ha un taglio inter-e multidisciplinare. L’obiettivo è quello di proporre una riflessione bioetica e biogiuridica sulla fine della vita, tenendo conto di diversi punti di vista.


Mistanásia è un termine portoghese particolare, di uso poco comune, che indica una ben precisa forma di morte, ovvero l’eutanasia sociale. Sinonimo è il termine portoghese Cacotanásia che a sua volta specifica una forma di morte causata da un eccesso di dolore, sofferenza o angustia. Si tratta di espressioni che designano una morte definita dagli autori “miserabile”, la cui causa principale è l’abbandono sociale e individuale. Mistanásia è un termine dalle radici etimologiche greche (mys = infelice; thanathos = morte), coniato nel 1989 da Márcio Fabri dos Anjos, bioeticista e teologo brasiliano, che lo ha impiegato per la prima volta in un articolo intitolato "L'eutanasia in chiave di liberazione" (Eutanásia em chave de libertação. In Boletin ICAPS, Ed. Instituto Camiliano de Pastoral de Saúde giugno 1989, p. 6). 
L’espressione qualifica la morte di un ben preciso gruppo di persone entro la società brasiliana, ossia il gruppo o l’insieme di persone che compongono la parte povera della popolazione. Il fenomeno è presente infatti in Brasile in dimensioni allarmanti. È quindi da un dato di fatto preciso che gli autori sviluppano le loro riflessioni sul tema della ‘morte miserabile’: una parte cospicua della popolazione vive senza assistenza sanitaria, senza sostegni materiali o morali, vive cioè in balia del destino. A queste persone è negata la possibilità di usufruire del sistema sanitario unificato di cui si è dotato il Brasile attraverso il programma SUS (Sistema Único de Saúde) finanziato dallo stato, ciò in contraddizione con il mandato di tutela e salvaguardia della vita e della salute dei cittadini caratterizzante uno stato democratico di diritto.
Povertà, violenza, droga, mancanza di servizi sanitari di base sono le principali cause dell’attuale Mistanásia. Queste cause sono ben denunciate nel volume, e analizzate in relazione alle previsioni dell’attuale quadro costituzionale brasiliano, che si propone in realtà di promuovere una vita dignitosa e quindi, secondo gli autori, anche una morte dignitosa per tutti i cittadini brasiliani.
Alla luce delle considerazioni che precedono, si può sottolineare come gli autori del volume affrontino coraggiosamente e con spirito di denuncia l’esistenza di questo fenomeno in Brasile, che pur avendo radici storiche, si presenta oggi in chiave nuova. In particolare, la sua persistenza si pone in contrasto con il quadro di valori costituzionali attualmente vigenti. Tale quadro pone chiaramente l’accento su alcuni obiettivi fondamentali, quali l’eliminazione della povertà e dell’emarginazione, la riduzione delle diseguaglianze sociali e regionali, e infine la promozione del “bene di tutti” senza pregiudizi sulla provenienza, la razza, il sesso, il colore della pelle, l’età e qualsiasi altra forma di discriminazione.
L’approccio interdisciplinare usato nel volume consente agli autori di evidenziare diversi aspetti del fenomeno da diverse angolazioni, in particolare dalla prospettiva giuridica, bioetica e di politica sanitaria. Si pone, ad esempio, l’accento sul fatto che la recente diffusione del virus zika, soprattutto tra i poveri, affonda le sue radici nel mancato e corretto contrasto da parte delle autorità ad un virus trasmesso da decenni dalla zanzara aedes aegypti, di cui zika rappresenta il volto mutato (p. 333 ss.). Il virus zika, che peraltro ormai viaggia oltre i confini nazionali brasiliani, miete vittime soprattutto tra i nascituri causando, attraverso una mutazione genetica, una microcefalia. Questo è solo uno degli esempi concreti su cui si fondano le considerazioni e le denunce che gli autori del volume sollevano.
Il volume si propone infatti l’ambizioso obiettivo di chiarire le diverse manifestazioni della c.d. Mistanásia, non solo nell’attuale momento storico, ma anche con riferimento al passato, in particolare viene ripercorsa la storia dell’Aktion T4 nell’ambito dell’olocausto brasiliano (p. 284). In occasione di tale tragico evento, come ben si ricorda nel volume, la storia ha assistito al feroce genocidio di 60000 persone, commesso nella colonia dell’ospedale di Barbacena, Minas Gerais, fondata nel 1903. 
Nel volume, si intrecciano, quindi, non solo prospettive di studio interdisciplinare, ma altresì esperienze passate e presenti che hanno come comune denominatore la morte “miserabile” delle persone povere e più svantaggiate. È una denuncia a tutto campo anche delle inadempienze politiche rispetto alle previsioni costituzionali e all’obbligo di garantire cure adeguate anche agli indigenti. La realtà che emerge dall’analisi degli autori delinea infatti una situazione ben diversa da quella prevista dal quadro costituzionale: una situazione dove le persone non abbienti muoiono in lunga e vacua attesa di un posto all’ospedale pubblico (p. 292 ss.), in violazione dei diritti fondamentali garantiti costituzionalmente.
In diversi capitoli del volume si evidenziano le varie sfumature del fenomeno Mistanásia, anche con riflessioni sul tema dell’eutanasia, riflessioni effettuate in dialogo critico con posizioni di autori come Immanuel Kant (p. 76 ss.)
Si pone inoltre l’accento, da diversi punti di vista, sul fatto che le precarie condizioni di vita e la negazione dell’accesso alle cure del sistema sanitario nazionale risultano in una morte silenziosa, ma molto numerosa, di persone per lo più in giovane età, a cui viene negata, attraverso la violazione e non attuazione delle garanzie costituzionali, l’opportunità di ‘sperimentare’ tutte le fasi che caratterizzano il normale ciclo della vita umana.
Lo scopo dell’opera, senz’altro riuscito, è di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche gli addetti ai lavori, con riferimento al fenomeno della morte miserabile in Brasile, ovvero quella che gli autori definiscono senza mezzi termini un ‘olocausto silenzioso’ (p. 312 ss.). La speranza degli autori è che il volume contribuisca a dare inizio a una discussione pubblica seria su questa tematica (p. 31). Si auspica che attraverso quest’opera di sensibilizzazione sia possibile migliorare le condizioni di vita di buona parte della popolazione brasiliana attraverso un adeguamento della prassi al dettato costituzionale e che i rappresentanti politici si impegnino affinché tutti i cittadini possano effettivamente usufruire di un sistema pubblico di assistenza sanitaria di qualità nel pieno rispetto del mandato costituzionale.


Indice

1. Introduzione   p. 28

2. La morte umana   p. 32 

3. Concetto e accertamento della morte   p. 48

4. La morte umana come fenomeno sociale e le sue cause   p. 66

5. Brevi riflessioni sull'eutanasia alla luce di Immanuel Kant   p. 76

6. Eutanasia e legislazione brasiliana   p. 82

7. Tipologie di eutanasia   p. 96

8. Ortonásia (eutanasia passiva): morte in un momento preciso e rispetto per l'autodeterminazione del malato terminale   p. 106

9. Dysthanasia (bad death): morte ritardata e danno alla dignità del malato   p. 132

10. Mistanásia: le sfumature della "morte miserabile"   p. 146

11. La sanità pubblica come tutela delle persone svantaggiate e la giurisprudenza   p. 172

12. La giurisprudenza in materia di salute   p. 186
   
13. Diritto alla salute: la pubblicizzazione e l'interesse dello Stato a promuovere la qualità della sanità pubblica   p. 204

14. Mistanásia e violazione del dovere di assistenza del governo   p. 214

15. Principi e diritti del cittadino violati dalla pratica della mistanásia   p. 230

16. Riflessioni di mistanásia nella società brasiliana   p. 238

17. Lotta contro la mistanásia   p. 246

18. Sanità pubblica e diritti umani in Brasile: prospettive   p. 254

19. Attività mediche negli ospedali pubblici: ostacoli e sfide   p. 262
                                                          
20. Legge "sus" e sanità pubblica in Brasile   p. 270

21. Aktion T4: vita indegna di essere vissuta - una storia che non deve essere dimenticata   p. 284

22. Morte miserabile: agonia e dolore in attesa di un letto in terapia intensiva   p. 292

23. Mistanásia attiva e il progetto sociale di eugenetica nazista: riflessioni sulla banalità del male   p. 302

24. Mistanásia attiva nel contesto dell'olocausto brasiliano: esclusione sociale della vita indesiderata   p. 312

25. Zika virus: la versione contemporanea di mistanásia neonatale   p. 322

26. Considerazioni finali sulla morte miserabile in Brasile   p. 344

4 commenti:

MAURO PASTORE ha detto...

! Per la impostazione recensoria resta, ed anche per sovrappiù di intuizione e pure in completezza di comprensione sufficiente od anche maggiore da parte del lettore ed interessato, che la descrizione degli eventi, riguardante particolare insetto di origine egiziana cioè zanzara, non ne descrive gli accadimenti e ne dice gli eventi senza affermare realtà propria.
Infatti le vere e proprie zanzare sono individuatori non portatori di elementi patogeni ed in particolare se ne fanno solamente vettori per esseri umani ma solamente se non antropofile, altrimenti, cioè se antropofile, se ne potrebbero fare vettori solo presso non per esseri umani; mentre se sono vettori ciò significa che si muovono in tragitti che sono, questi cioè i tragitti, ed a causa di movimenti principalmente atmoscerici, i portatori veri, non le zanzare. Una zanzara è antropofila se è avvezza ad ambienti umani ed anche a vicinanze oppure contatti con esseri umani ed in tal caso svolge azione di individuazione attiva di elementi patogeni e di dissuasione gioconda od aggressiva dagli elementi patogeni negativi e ciò senza variazioni di comportamento ed azione; e la zanzara "aedes egypti" è di queste. Le zanzare sono insetti con proprie capacità migratorie perlopiù non indipendenti ma autonome: la cronaca naturale a riguardo informa che essa venuta già non stabilimente antropofila ovvero per simpatia da Africa in Brasile ne diventava, stabilimente, ovvero restava per simpatia. Inoltre la cronaca informa di mutazione sfavorevole, il che significa trasformazione in altro elemento biologico corrispondente non medesimo, per influenza ed erroneamente impresa del tutto umana, di elemento patogeno "virus" fatto dunque di nuovo identificare da stesse zanzare suddette e tenuto a bada da esse stesse che infatti stessa cronaca opportunamente vagliata informa essere ancora attivamente impegnate in azioni identificative-dissuasorie nonostante umani provvedimenti sbagliati disastrosi già avvenuti ma con successiva comprensione delle negatività di stesso elemento patogeno, che senza la presenza di suddetto tipo di zanzara rischiava di non potersi contrastare anche umanamente. Ciò assolutamente non è prospettato dalla recensione ma si ritrova prospettato in indice del libro per lettore già edotto. Tale mancata prospettazione non è soggettivamente data da aspettazione arbitraria ma dal divario oggettivamente presente nel testo della recensione tra significatività di eventi naturali e tra una relativa non solo parallela insensatezza comunicativa in stesso testo di recensione.
Nella pratica linguistica a scopo di comunicare a non capaci di distinzioni zoologiche necessarie vengono appellati insetti similissimi a zanzare con ugual parola, onde dare messaggi a riguardo comprensibili anche per non del tutto capaci. Inoltre in ambienti privi di possibili discorsi adeguati per precisione non trova utilizzo effettivo una precisa descrizione di fatti e cose della natura per condizioni di difficoltà e gravi per alcuni o molti. Poiché non essendoci nella recensione un forte e certo presupposto di filosofia della natura, in stessa recensione non si trova un prospetto storico che sia adeguato anche per i piccolissimi e marziali e non alieni viventi e non umani detti "zanzare". Questo è fortissimo limite del lavoro di recensione di cui questo mio commento fa anche da critica reale non ideale. ...

...


MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

!
La recensione di S. Salardi contiene anche una ricapitolazione con spiegazioni a carattere terminologico, per tramite di elementi culturali linguistici definibili ellenici e con modi di riferirsi alla natura ricollegabili al pensiero ellenista, secondo lessicografia di uso europeo e scrittura non ellena. Tale registro semantico riporta termini originali della cultura greco-ellenica di Occidente-Ovest in forma diversa a causa del pensiero orientaleggiante ovvero ellenista di cui la lingua portoghese in particolare è scevra terminologicamente e non aliena solo per uguaglianze non identità lessicali.
I termini, vocaboli sdruccioli per accentuazione: mistanasia, cacotanasia, significano, nell'ordine, secondo cultura greca della Italia: morte per incuria ; morte senza decenza .
Non secondo cultura parasanitaria né paramedica ma per relative subculture la malattia viene detta e riferita come fosse qualcosa, invece essendo 'ente non per sé stesso' (si veda pure espressione originale, generale e non specialistica in Opera del medico, terapeuta, psicologo e scienziato C. G. Jung, dal titolo: "Introduzione alla psicologia analitica"). Il registro semantico della recensione non contraddice altra concreta competenza ma non ne esprime e si attesta non oltre non entro abitudini subculturali. Ciò recando vantaggio di non ostilità per incauti lettori non intenditori reca al contempo penuria per lettori intenditori; inoltre le trattazioni storiche della recensione sono svolte secondo cànone particolare, definibile ecomomicista-sindacalista non sindacalista-economicista.
Per tali ragioni la presentazione del libro nella recensione ha alcunché di partecipato, non imparziale ma neanche di parte né partigiano, purtuttavia ciò a causa del registro linguistico limitato non impedisce obiettività sufficiente per il lettore comprensivo e pur limitandone facilità di intuizioni non preclude una possibilità intuitiva.
Nell'indice del libro riportato a fine recensione si trova termine greco-occidentale (da Ovest), anche questo lo riporto senza accento avvertendo il lettore che è vocabolo sdrucciolo: ortonasia , che secondo la cultura greca di Italia ha tale significato:
ineluttabile inizio della fine .
Tale concetto evidentemente la recensione non aiuta a comprendere nella centralità della sua funzione argomentativa per la stessa pubblicazione recensita, che mostra da proprio indice maggior ampiezza e soprattutto varietà di considerazioni, specialmente improntate a premesse di filosofia della natura, mentre resta la recensione ancorata a premesse economiche-ecologiche non ecologiche-economiche.

MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

Nel mio ultimo messaggio il termine: 'ecomomicista-sindacalista' sta per: economicista-sindacalista.

Non mi scuso per questo, dato che sentivo pessime, peggiori circostanze, a causa di diffuso delitto contro le manifestazioni comunicative dal valore ecologico, scrivendo e ricontrollando ed inviando, cioè temevo istintivamente oscuramente rischio di violenza a causa di invio senza successiva precisazione annessa.

Comunque per il lettore intuitivo era tutto ben interpretabile ugualmente ed inoltre preferivo ed a ragione di far presto. Reinvierò testo con correzione inclusa.

MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

!
La recensione di S. Salardi contiene anche una ricapitolazione con spiegazioni a carattere terminologico, per tramite di elementi culturali linguistici definibili ellenici e con modi di riferirsi alla natura ricollegabili al pensiero ellenista, secondo lessicografia di uso europeo e scrittura non ellena. Tale registro semantico riporta termini originali della cultura greco-ellenica di Occidente-Ovest in forma diversa a causa del pensiero orientaleggiante ovvero ellenista di cui la lingua portoghese in particolare è scevra terminologicamente e non aliena solo per uguaglianze non identità lessicali.
I termini, vocaboli sdruccioli per accentuazione: mistanasia, cacotanasia, significano, nell'ordine, secondo cultura greca della Italia: morte per incuria ; morte senza decenza .
Non secondo cultura parasanitaria né paramedica ma per relative subculture la malattia viene detta e riferita come fosse qualcosa, invece essendo 'ente non per sé stesso' (si veda pure espressione originale, generale e non specialistica in Opera del medico, terapeuta, psicologo e scienziato C. G. Jung, dal titolo: "Introduzione alla psicologia analitica"). Il registro semantico della recensione non contraddice altra concreta competenza ma non ne esprime e si attesta non oltre non entro abitudini subculturali. Ciò recando vantaggio di non ostilità per incauti lettori non intenditori reca al contempo penuria per lettori intenditori; inoltre le trattazioni storiche della recensione sono svolte secondo cànone particolare, definibile economicista-sindacalista non sindacalista-economicista.
Per tali ragioni la presentazione del libro nella recensione ha alcunché di partecipato, non imparziale ma neanche di parte né partigiano, purtuttavia ciò a causa del registro linguistico limitato non impedisce obiettività sufficiente per il lettore comprensivo e pur limitandone facilità di intuizioni non preclude una possibilità intuitiva.
Nell'indice del libro riportato a fine recensione si trova termine greco-occidentale (da Ovest), anche questo lo riporto senza accento avvertendo il lettore che è vocabolo sdrucciolo: ortonasia , che secondo la cultura greca di Italia ha tale significato:
ineluttabile inizio della fine .
Tale concetto evidentemente la recensione non aiuta a comprendere nella centralità della sua funzione argomentativa per la stessa pubblicazione recensita, che mostra da proprio indice maggior ampiezza e soprattutto varietà di considerazioni, specialmente improntate a premesse di filosofia della natura, mentre resta la recensione ancorata a premesse economiche-ecologiche non ecologiche-economiche.

MAURO PASTORE