lunedì 23 maggio 2005

Andrea Bozzi, Laura Cignoni, Jean-Louis le Brave (a cura di), “Linguistica Computazionale”, vol. XX-XXI (Digital Technology and Philological Disciplines).

Pisa-Roma, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2004, pp. xiii+527, € 55,00, ISSN 0392-6907.

Recensione di Ettore Pulcinelli – 23/05/2005

Filosofia del linguaggio; Semiotica; Filosofia della scienza (computer)

Il testo è per sua natura un dictum. Lontano dal actus dicendi il dictum del testo è una barriera insuperabile tra l’autore e il lettore, che non concede mai la possibilità di un dialogo tra i due: il loro dialogo, se mai ce n’è stato uno, è cessato per sempre. Il dictum trattiene il testo nella sua storicità e reca, ben visibile, la traccia del suo tempo.

Ma il testo è anche un dictum intenzionato: vuol dire di più di quello che dice, vuol trascendere l’immediatezza semantica, più o meno esplicita, nel dictum. E tale intensione è l’oggetto di ogni possibile interpretazione: è l’insieme dei concetti o contenuti semantici nella mente dell’autore che ha generato il testo.

Tutte le questioni che la malizia teoretica del lettore fa sorgere sono rimandabili quindi, nell’impossibilità di interrogare l’autore, unicamente al testo. Si tratta allora, come nota Roberto Busa sj nel suo Fondamenti d’informatica umanistica, di comprendere “con ciò che le parole significano per me che leggo, ciò che esse significavano nella mente di chi le aveva usate”. A tale ambizioso progetto possono essere di vitale ausilio le moderne tecnologie informatiche.

Le applicazioni computazionali per l’analisi linguistica hanno ormai una storia decennale e hanno prodotto strumenti cui l’odierna ricerca obbligatoriamente ricorre. La grande e sempre progressiva diffusione di Internet, solo per citare un esempio, ha imposto un ulteriore sviluppo dei sistemi d’interrogazione dei dati linguistici. Ciò ha comportato la necessità di fornire alla crescente e varia utenza strumenti in grado di offrire informazioni sempre più analitiche e strutturate. La creazione di siffatti strumenti impone un lavoro approfondito sui dati linguistici che deve partire dalla gestione della singola parola per analizzarla, in un secondo momento, nel più vasto contesto sintattico del testo.

A tali tematiche, ma non solo, è dedicato il volume risultante dalle discussioni nell’ambito dell’euroconferenza “Philological Disciplines and Digital Technology” (Il Ciocco, Castelvecchio Pascoli, Italia, 7-11 Settembre 2003) promossa dalla European Science Foundation, dal Conceil National de la Recherche Scientifique e dalla Regione Toscana.

Il titolo non deve trarre in inganno. Nel volume non sono contenuti soltanto contributi inerenti la moderna filologia computazionale, ma pure articoli volti sia a illustrare tecniche operative anche per l’analisi ermeneutica del testo, sia utili indicazioni metodologiche concernenti le assunzioni di fondo di tale peculiare approccio al testo.

In particolare i testi qui raccolti sono finalizzati a rispondere a tutta una serie di interrogativi, quali:

- come una riproduzione digitale di un’immagine di un testo possa offrire un’alternativa alla consultazione dell’edizione originale o anastatica;

- in che misura un apparato critico registrato in un database, possa contribuire all’analisi tradizionale;

- quali settori, tradizionalmente considerati inerenti alla filologia (epigrafia, papirologia, filologia medievale, filologia dei testi antichi a stampa, filologia musicale, critica genetica, ecc.), possano effettivamente essere perfezionati attraverso le tecniche informatiche;

- quando un’edizione elettronica sia preferibile a un’edizione a stampa e quando un’edizione elettronica possa sostituire un’edizione a stampa;

- come gli archivi testuali in rete possano offrire un’effettiva assistenza alla creazione di edizioni critiche;

- come nelle discipline filologiche possano essere impiegati strumenti ipertestuali per la didattica e/o la ricerca;

- come le “clustering techniques” e le tecniche di visualizzazione d’informazioni possano aiutare l’editore nella valutazione delle relazioni e concordanze dei testi manoscritti, e quali siano i vantaggi della loro rappresentazione attraverso l’uso di tecnologie grafiche bi- o tridimensionali;

- come l’analisi linguistica (morfologia, lessicografia, ecc.) con l’assistenza di sistemi computazionali (analizzatori morfologici e morfo-sintattici, lemmatizzatori, lessici informatici, ecc.) possa effettivamente contribuire allo studio di un testo.

In sintesi gli argomenti dei saggi raccolti sono le tecnologie digitali per la conservazione, restauro, diffusione e gestione del materiale librario; i rapporti tra i documenti digitali e la ricerca linguistica e filologica; database filologici e bibliografici; edizioni critiche e apparati ipertestuali; filologia di fonti non alfabetiche (alfabeto demotico); ricerche filologiche e archeologiche; filologia dei testi medioevali, moderni e contemporanei. Ma anche indicazioni metodologiche, sia come assunzioni di fondo, sia come tecniche operative, per chi si avvicinasse per la prima volta a questo affascinante campo di ricerca e fosse interessato a comprendere la filosofia che ne sta alla base e l’attuale “stato dell’arte”.

Nei ristretti limiti di una recensione è impossibile offrire una presentazione critica di tutti i singoli interventi contenuti nel volume, tuttavia pare opportuno soffermarsi almeno su alcuni articoli.

Di sicuro interesse è il contributo di C. Belcastro e P. Ruffolo, A Mathematical Classification of the Platonic Corpus, dove viene mostrato come attraverso l’analisi della frequenza della distribuzione delle lettere in un testo sia possibile ricavare informazioni sullo stile del autore del testo. Tali procedure sono state applicate al corpus platonico al fine di aiutare l’interprete nell’analisi dello stile dell’autore e nel formulare ipotesi circa la reale paternità del testo.

Il contributo di A. Bozzi e M.F. Corradini, Aspects and Methods of Computer-Aided Textual Criticism, presenta un’interessante piattaforma informatica per la gestione in rete e l’analisi filologica di testi, sviluppata all’Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa e testata su papiri greci, manoscritti medioevali e libri antichi a stampa.

In Multispectral Analysis and Virtual Restoration of Cultural Heritage Sources D. Boria e F. Cicioni, della Fotoscientifica di Parma, illustrano le moderne tecniche per ricostruire immagini di testi resi illeggibili a causa del loro deterioramento attraverso l’efficace impiego di analisi multispettrali dei documenti e di opportuni software per la digitalizzazione d’immagini.

Marco Passerotti nel suo Development and Perspectives of the Latin Morphological Analyser LEMLAT, illustra lo sviluppo dell’analizzatore morfologico per il latino, il LEMLAT, valido ausilio per le procedure di lemmatizzazione dei testi latini. La lemmatizzazione, vale la pena ricordarlo, è un sistema d’analisi di testi attraverso la loro classificazione, parola per parola, al computer.

Infine il contributo di P. Robinson, Making elettronic editions and the fascination of what is difficult, a partire da un caso concreto, illustra rilevanti aspetti metodologici per la creazione di edizioni elettroniche, sottolineando il rapporto tra il lavoro umano e quello della macchina nella loro realizzazione.

In conclusione, si tratta di un buon libro, ricco di informazioni e spunti utili sia per gli “addetti ai lavori”, sia per tutti quelli che sono interessati a conoscere e ad avvicinarsi all’analisi computazionale dei testi: una pratica su cui, forse giova dirlo, si sa poco, si hanno rilevanti fraintendimenti e informazioni frammentarie o sbagliate, e a cui, in molti settori della cultura, si guarda ancora, purtroppo, con immotivato sospetto, per non dire vero e proprio astio.

Indice

Introduction ( A. Bozzi, L. Cignoni, J.L. Lebrave)
A matematical classification of the Platonic corpus (C. Belcastro, P. Ruffolo)
The Italian on-line historical Dictionary and its tools (P. Beltrami)
Ontologies … Déontologie: réflexion sur le status del modèles informatiques (A. Bénel, S. Calabretto)
Aspects and methods of computer-aided textual criticism (A. Bozzi, M.S. Corradini)
L’application des technologies numériques aux texts non alphabétiques de l’ancienne Egypte (E. Bresciani, A. Menechetti)
Multispectral analysis and virtual restoration of cultural heritage sources (D. Boria, F. Cicioni)
The FAD Project and the Istituto Papirologico ‘G. Vitelli’ in Florence (E. Camandona, G. Poli)
Promises and challenges of the digital editing device. Digital editing of old medieval diplomas of Maramures (C. Cornita, O. Mitrea)
Du corpus à la région. Représentasions multiéchelles pour manuscrits modernes (A. Crasson, J.D. Fekete)
Bibliografia filologica e risorse informatiche. Le traduzioni della letteratura italiana on-line (M. De Las Nievez Muniz Muniz)
Keeping things that work. Preservation aspects of digitization (Y. De Lusenet)
La bibliografia dei trovatori on-line. Dai repertori classici al digitale, dal digitale al web (L. De Nigro)
La Reinassance numérique: les ‘Bibliothèques virtuelles humanistes’ (M.L. Demonet)
Turning the dictionary inside out: computational aids for the creation of a historical thesaurus (J.E. Diaz Vera)
New technologies in the cultural heritage sector: a view from Bulgaria (M. Dobreva)
Le trappole della contaminazione (P. Fedeli)
Linguistic peculiarities of English and Russian web texts (O. Goroshko)
On-line critical editions in the 90’s: pratice and theory (I. Horvath)
Text technology and textual criticism (C. Huitfeldt)
Digital access to old manuscripts (A. Knoll)
Digitalising philosophical texts and manuscripts. The Leibniz case (A. Lamarra)
Philologie et phylogénétique: regards croisés en vue d’une edition critique d’une homélie de Grégoire de naziane (C. Macé, P.V. Baret, A.C. Lantin)
Intratext. Digital library and publishing framework committed to philological accuracy in on-line and CD-ROM edition (N. Mastidoro)
Electronic tools for classical philology. The Aristarchus project on line (F. Montanari)
Un champ de travail ouvert pour des applications informatiques: la documentation latine (A. A. Nascimiento)
Development and perspectives of the Latin morpological analyser Lemlat (M. Passarotti)
Making elettronic editions and the fascination of what is difficult (P. Robinson)
How shall we build digital libraries that are truly digital? Medieval manuscripts as digital cultural objects (T. Schassan)
Historical Corpora. Problems and methods (L. Schosler)
Cyber-Socratica. New approaches and research tool in ancient philosophy (E. Spinelli)
Digital Manuscripts as base line for dynamic editions (M. Thaller)
Compositional variants in modern manuscripts (D. Van Hulle)

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