martedì 28 giugno 2005

Fabris, Adriano (a cura di), Guida alle etiche della comunicazione.

Pisa, Edizioni ETS, 2004, pp. 212 (con CD-ROM allegato), € 14,00, ISBN, 88-467-1101-7.

Recensione di: Chiara Terraneo - 28/6/2005

Etica

L’etica applicata alla comunicazione, alla finanza, alla ricerca scientifica, alla medicina, sempre più spesso si esprime attraverso documenti, codici, linee guida scaturiti da lunghi confronti tra coloro che, impegnati in un determinato ambito, sentono l’esigenza di fornire indicazioni pratiche di condotta, attorno alle quali quella particolare comunità si possa riconoscere. Non quindi una mera elencazione di principi primi, la cui non negoziabilità pregiudica la possibilità di consenso, ma una serie di protocolli che, derivanti dall’esperienza, sappiano offrire un’indicazione chiara sui limiti entro cui la prassi si debba svolgere. Più che un’indicazione di principi, si tratta ormai di un elenco di problemi avvertiti come necessitanti una risposta comune, che, nella sua fermezza, sia sufficientemente flessibile da accordarsi alle nuove esigenze che l’esperienza nel tempo farà sorgere.

Il primo pregio di questa Guida alle etiche della comunicazione sta innanzitutto nel suo essere esempio di cosa debba essere etica applicata: non troviamo in essa una riflessione su cosa sia la comunicazione (pur condividendo i diversi autori un’idea forte di essa), piuttosto un repertorio di alcune tra le problematiche più urgenti che chi si occupa di comunicazione si trova a dover affrontare. Per questo la guida è alle etiche, diverse tra loro perché diversi sono gli ambiti in cui ci si muove e il medico che, oltre alla responsabilità della cura, avverte ora come faccenda sempre più inerente alla sua professione, il delicato compito della comunicazione con i propri pazienti, ha esigenze, problematiche e soluzioni profondamente diverse dal giornalista di guerra impegnato a dare informazioni in contesti in cui la ricerca delle fonti e della loro attendibilità è spesso questione di vita o di morte. In comune, appunto, l’idea di comunicazione come ciò che nel momento in cui mette in comune, si assume la responsabilità di ciò che sta facendo, sia nei confronti del messaggio sia nei confronti del destinatario di esso.

I diversi capitoli esemplificano tale esigenza con articolati esempi inerenti ai diversi ambiti della comunicazione: dai più frequentati quali la comunicazione giornalistica, televisiva, multimediale e pubblicitaria, a quegli ambiti in cui la comunicazione non è il core delle attività del professionista in essi impegnato, piuttosto una sua inscindibile conseguenza. Così si apprende che il problema della comunicazione nella pubblica amministrazione ha sempre più rilievo da apparire a fondamento stesso della democrazia e in conseguenza di ciò, da richiedere una legislazione adeguata alle nuove esigenze e figure professionali specifiche, che sappiano utilizzare gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione e soprattutto che siano capaci di trasmettere al cittadino l’idea che la comunicazione pubblica non sia solo un atto obbligato dalle leggi vigenti, ma un suo preciso diritto-dovere. Allo stesso modo la comunicazione tra medico e paziente non è il di più della cura, ma entra nella cura stessa, richiedendo un lavoro da entrambe le parti perché la comunicazione sia efficacemente reciproca. La sfida dell’interculturalità richiede modelli di comunicazione nuovi, eterogenei che sappiano parlare al diverso, del diverso, con il diverso, sgombrando il campo dalla sottile pretesa che chi utilizza modelli comunicativi diversi li debba lui per primo abbandonare per facilitarsi una futura integrazione. Chiude la rassegna il caso, specifico e complesso, della comunicazione d’impresa e della responsabilità sociale ad essa legata: il mondo globalizzato impone al mondo dell’economia e della finanza una nuova disponibilità a mettersi in comune e a dotarsi di strumenti sempre più efficaci per questo nuovo ruolo.  

Il secondo pregio è costituito dal CD-ROM allegato che, per ciascun ambito considerato, offre un accurato repertorio di quei documenti che nel codificare aspetti precisi della comunicazione hanno contribuito a costruire un’etica di essa: tra i più noti è possibile leggere il testo integrale della Carta di Treviso che dal 1992 regola il rapporto tra Tv e minori, sia come destinatari dei programmi televisivi (per esempio introducendo fasce protette, bollini su tutti i programmi, spazi di informazione esclusivamente riservata ai minori) sia come protagonisti, regolamentandone la partecipazione ai programmi televisivi e pubblicitari, e introducendo un comitato di vigilanza e una griglia di sanzioni per chi non si attiene a queste regole.

Indice

Prefazione di Emilio Rossi
Introduzione di Adriano Fabris
Barbara Grossi, Etica del giornalismo
Claudia Mantellassi, Etica della televisione
Adriano Fabris, Etica di internet
Giovanni Scibilia, Questioni etiche nell’ambito della comunicazione pubblicitaria
Antonio Iossa, Etica della comunicazione pubblica
Sergio Bartolommei, Problemi etici della comunicazione biomedica: il caso della relazione medico-paziente
Flavia Monceri, Etica della comunicazione interculturale
Fulvio Mazzola, Comunicazione e responsabilità sociale di impresa
Bibliografia generale

Il curatore

Adriano Fabris è Ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, dove insegna anche Filosofia della religione e Etica della Comunicazione. È altresì direttore del Master in Comunicazione Pubblica e Politica dell’Università di Pisa e del Centro Interdisciplinare di Ricerche sulla Comunicazione. Si è occupato di tematiche filosofico-religiose (“Introduzione alla filosofia della religione”, Laterza, Roma-Bari 1996, 2002; “Tre domande su Dio”, Laterza, Roma-Bari 1998; “Teologia e filosofia”, Morcelliana, Brescia 2004), di aspetti del pensiero morale contemporaneo (“Paradossi del senso”, Morcelliana, Brescia 2002) e di Etiche applicate (“Etica della comunicazione interculturale”, Eupress-FTL, Lugano 2004; “Guida alle etiche della comunicazione”, a cura di, Edizioni ETS, Pisa 2004). Dirige la rivista “Teoria”, le collane “Philosophica” e “Comunicazione e oltre” delle Edizioni ETS. È consulente del Progetto culturale e collabora alle attività del Centro Universitario Cattolico della CEI e docente alla Facoltà di Teologia di Lugano.

Links

Sito della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che raccoglie i principali codici inerenti all’etica della comunicazione giornalistica e radiotelevisiva: www.fnsi.it 

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