giovedì 6 aprile 2006

Mancia Mauro (a cura di), Wittgenstein & Freud.

Torino, Bollati Boringhieri, 2005, pp. 152, € 13,00, ISBN 88-339-1580-8.

Recensione di Rodolfo Ciuffa – 06/04/2006

Psicoanalisi, filosofia della scienza, epistemologia

Il volume raccoglie gli scritti discussi in occasione di un convegno, organizzato dal neurofisiologo e psicoanalista Mauro Mancia, che ha affrontato il rapporto che lega Ludwig Wittgenstein a Sigmund Freud. Complessivamente si compone di sei relazioni, ciascuna delle quali ha analizzato il problema da un punto di vista differente. I sei relatori sono tutti filosofi (Carlo Sini, Filippo Accurso, Silvana Borrutti, Aldo Giorgio Gargani, Roberto Brigati), eccezion fatta per Mancia (da citare anche l'autrice della prefazione, anch'ella psicoanalista, Laura Ambrosiano). L'eterogeneità della materia rende difficile, e a suo modo insufficiente, compendiare il contenuto di un libro che, pure, si svolge nello spazio di neanche 150 pagine.

I saggi contenuti nel volume sviluppano tematiche che tutte, o quasi, hanno come punto di partenza le critiche che Wittgenstein, nel corso della sua vita, mosse all'opera di Freud: critiche - come ricorda Accurso nel suo lungo lavoro - di natura epistemologica e di natura concettuale; critiche sì profondamente radicate nella biografia e permeate della filosofia di Wittgenstein, ma capaci talora di andare ben oltre l'idiosincratica avversione; critiche, alcune, che a tutt'oggi alcuni psicoanalisti accettano, e che si inseriscono a pieno titolo nel dibattito epistemologico che anima difensori, detrattori o semplici studiosi della psicoanalisi.

Questo dibattito è stato particolarmente vivo nel dopoguerra, quando diversi filosofi hanno cercato di cogliere l'"essenza" della psicoanalisi o di criticarne le pretese di scientificità. Fra questi tentativi si contano quelli di Ricoeur e Habermas, da una parte, e di Popper e Grünbaum dall'altra. Le critiche di Wittgenstein anticipano almeno in parte quelle elaborate successivamente da questi ed altri autori.

Il suo atteggiamento rispetto alla psicoanalisi rimane ad ogni modo estremamente ambivalente, caratterizzato com'era da una genuina posizione critica mista però ad una ammirazione ed a una certa competitività invidiosa.  

Proprio Mancia ha sondato la biografia del filosofo austriaco per cercare di identificare le ragioni di un atteggiamento tanto ambivalente. Che nesso sussiste tra filosofia di Wittgenstein, psicoanalisi, e terapia? Quanto hanno pesato le difficoltà caratteriali del filosofo austriaco sulla comprensione di alcuni momenti chiave del pensiero freudiano? La psicoanalisi era davvero così distante dagli orizzonti wittgensteiniani, o la sua stessa filosofia può essere interpretata come il tentativo di approssimarsi ad essa? 

Le considerazioni metodologiche, quasi corollario critico dell'approccio "psicoanalizzante" di Mancia, vengono puntualmente sviluppate da Roberto Brigati, che cerca un terza via tra chi pensa che per comprendere un'opera, un pensiero, sia necessario psicologizzare, e chi lo reputa perfettamente inutile: bisogna intendersi sul significato del termine “comprendere”. Sfruttando la nozione di "opera", Brigati spiega cioè che indubbiamente si pone la necessità e si manifesta l'utilità di contestualizzare un pensiero e di delucidarne storicamente la genesi; questa operazione, tuttavia, non va intesa in contrapposizione ad una posizione che difenda eventualmente la validità "a-temporale" di quel prodotto di pensiero. Si tratta di due differenti e compatibili modi di comprendere un'opera. 

C'è chi, poi, come Carlo Sini, ha cercato un adagio - una certa "etica dell'immagine" - che risuonasse in entrambi i pensieri, di Wittgenstein e di Freud, un tratto in cui i percorsi per il resto così divergenti dei due protagonisti della cultura del '900 corressero paralleli.  

In generale, si è cercato di chiarire il senso della critica al monismo interpretativo del sogno, alla "mitologia" psicoanalitica, alla confusione tra cause e ragioni, allo statuto non scientifico della creazione di Freud. Il libro, insomma, affronta da diversi "vertici" pochi ed essenziali problemi: quali critiche Wittgenstein ha mosso a Freud; che significato e quale origine hanno tali critiche; in che misura si possono tracciare analogie tra i due pensatori.

L'opera sembra una scelta editoriale azzeccata, tanto utile al filosofo quanto allo psicoanalista; al primo, perché questi ha l'occasione di cogliere ulteriori sfaccettature delle idee wittgensteiniane, di carpirne l'approccio critico, di leggerne l'iter sotto la lente delle categorie psicoanalitiche; al secondo, allo psicoanalista (freudiano), perché può confrontarsi con affilate tesi che mettono in discussione la validità della disciplina che coltiva, e che quest'anno, il 2006, ricorda il centocinquantenario della nascita del suo fondatore, Sigmund Freud.

Indice

Prefazione di Laura Ambrosiano  
Introduzione (Mauro Mancia)  
L'etica dell'immagine in Wittgenstein e in Freud (Carlo Sini)  
Wittgenstein e Freud: filosofia e terapia linguistica (Aldo Giorgio Gargani)  
La personalità di Wittgenstein e il suo rapporto con il pensiero di Freud (Mauro Mancia)  
Wittgenstein e il mito analitico (Silvana Borrutti)  
Il maestro Wittgenstein. Note su personalità e pensiero di un filosofo (Roberto Brigati)  
Freud e Wittgenstein: ermeneutica del possibile e paradigmi del mentale (Filippo Accurso)  
Siglario  
Indice dei nomi 

Gli autori

Filippo Accurso è Dottore di ricerca all'Università La Sapienza di Roma. 

Laura Ambrosiano è membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e della International Psychoanalytic Association, nonchè segretario scientifico del Centro Milanese di Psicoanalisi "Cesare Musatti". 

Silvana Borrutti è professoressa ordinaria di filosofia teoretica all'Università di Pavia. 

Roberto Brigati è professore associato di Filosofia morale all'Università di Bologna. 

Aldo Giorgio Gargani è Professore ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea all'Università di Pisa. 

Mauro Mancia, neurofisiologo, analista didatta, è professore ordinario di Fisiologia umana all'Università Statale di Milano. 

Carlo Sini è professore ordinario di Filosofia teoretica presso l'Università Statale di Milano. 

Links

Per notizie generali sulla figura e l'opera di Sigmund Freud si può consultare il sito della American Psychoanalytic Association: http://www.apsa.org/   

Per maggiori informazioni sul rapporto di Wittgenstein con la psicologia si può leggere l'estratto di un'intervista a  Jacques Bouveresse: 

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