venerdì 18 novembre 2011

Bottani, Livio, Identità e Narrazione del Sé

Milano, Franco Angeli, 2011, pp. 160, euro 20, ISBN 9788856835526

Recensione di Annarita Tucci - 25/07/2011 
La visione antropocentrica della storia e dell’evoluzione dell’uomo è il tema centrale delle riflessioni di Livio Bottani sviluppate nel testo pubblicato da Franco Angeli Editore Identità e Narrazione del Sé.
“L’uomo è un animale affabulatore” [p. 15]. Questo l’incipit che pone l’accento sulle capacità comunicative, linguistiche e culturali e che configura l’uomo come creatore di narrazioni e di storie che lo portano a dare spiegazioni sulla propria esistenza, 



miscelando la realtà interiore con quella esteriore.
La consapevolezza del sapere la morte, ha provocato nell’uomo uno iato, una cesura che lo ha indotto a elaborare una serie di strategie utili alla ricomposizione di questa frattura. A partire da questo evento l’uomo ha cercato di mistificare la consapevolezza di essere attanagliato a una vita mortale.
Sviluppando le sue capacità culturali l’uomo si è reso in grado di manipolare e controllare la realtà che lo circonda, spesso dissimulandola: attraverso strategie che, anche inconsapevolmente, si ponevano il compito di consolare e di compensare la cesura inflitta da questa consapevolezza del sapere la morte.
L’autore sottolinea come la specie umana abbia cominciato a differenziarsi dagli altri animali, grazie allo slancio della cultura, che ha potuto svilupparsi solo attraverso il concetto di “sapere la morte”. Data questa consapevolezza - cercando di intravedere una speranza che lo potesse salvare dal dubbio che oltre la vita non ci fosse altro e che non esistesse nessuna vita dopo la morte -, l’uomo ha sviluppato alcune forme di pensiero, che derivano da quel simbolismo culturale, a cui crediamo ormai da millenni, senza ricercarne più la veridicità.
Le strategie su cui si sofferma Bottani sono: l’identità del soggetto, l’Io narrante e infine la tecnica.
L’identità personale è ritenuta da sempre una struttura stabile oltre che un’ideazione di una sostanza eterogenea che piloti e possegga il potere decisionale sul corpo, in un’epoca che avvalla il dualismo e rivendica la possibilità di oltrepassare la caducità della vita terrena.
Bottani ricerca le ragioni dell’affermazione di una storia che sia, esclusivamente, inserita in una visione antropocentrica. Ciò ha fatto sì che l’uomo si elevasse a creatura predominante, ritenendo che la sua vita possedesse un fine escatologico non solo differente, ma primeggiante rispetto agli altri esseri.  
L’autore cerca di far intravedere almeno la possibilità che non vi sia un’anima a guidare le nostre decisioni; ma che, al contrario, le nostre scelte siano soltanto il risultato di meccanismi neuronali, quindi il prodotto di processi esclusivamente fisici.
Legate a queste convinzioni che, come afferma l’autore, sono di stampo antropocentrico, vi è la capacità dell’uomo di narrare, dando ai suoi racconti un’improbabile assolutezza senza alcuna derivazione né prova scientifica, ma con solo una parvenza di credibilità che, il più delle volte, dipende dall’autorità stessa del soggetto.
E se tali racconti, tali narrazioni avessero carattere generico, ossia non dipendessero da un Io narrante, e fossero solo il frutto di un linguaggio e del simbolismo culturale messo in atto dal cervello dell’uomo?
Non potrebbe trattarsi esclusivamente di un altro modo di alleviare il nostro dolore e togliere spazi ai dubbi, in modo da poter sopravvivere al “sapere la morte”?
Si creano racconti nei quali ci si rifugia e che talvolta mistificano la realtà e la dissimulano solo per ottenere una speranza di sopravvivenza e per ovviare a paure legittime che sono causate appunto dalla scoperta più destabilizzante che può avvenire nella mente di un essere vivente: la morte.
Tramite il linguaggio ci affidiamo a parole e storie, avvallandone la veridicità come se fossero prove scientifiche, ma che in realtà, secondo l’autore, ne sono prive, rappresentando più banalmente una sorta di palliativo alle nostre sofferenze.
La tecnica, si configurerebbe così, esclusivamente, come il tentativo di oltrepassare e superare noi stessi attraverso il supporto dell’innovazione tecnologica: cercando strade e modi di evasione da un ineluttabile destino che accomuna l’intero genere umano.
Attraverso lo sviluppo della tecnica l’uomo ha imparato a padroneggiare il mondo e gli elementi al di fuori di sé. Osservando l’evoluzione strepitosa della tecnologia, si può affermare che ormai le scoperte hanno superato il creatore e che il loro automatizzarsi si distacchi dal renderle misura dell’uomo stesso.
In tutte e tre le strategie analizzate da Bottani, ritroviamo questi costrutti, elaborati dal simbolismo mentale dell’uomo, che sottendono un’esasperazione del virtuale che porta esclusivamente ad allontanarci da noi stessi e dalla realtà: particolare, questo, che potrebbe essere un ulteriore spunto di ricerca.
L’esasperazione di questi scenari fittizi è, per Bottani, motivo di riflessione, sia sulle credenze che su fatti ritenuti universalmente validi e riconosciuti, per poter comprendere la realtà che ci circonda senza mistificazioni che durano da millenni e che per paura ci ostiniamo a credere.

Indice
Introduzione
Scoprire tendenze
Decostruzione dell'identità individuale e illusioni etiche
Il Teatro Cartesiano o il fantasma nel cervello
La mente come teatro no cartesiano
Funzione pragmatica della credenza nell'Io
Sapere la morte e nascita della coscienza
Origine della coscienza e incoscienza
Narrare la vita
L'ordine e l'evoluzione
Il divenire dell'uomo
Una temperie postumana
Antropologia e senso storico (ritorno alla natura umana?)
L'uomo e le macchine
Narrazione e memoria
Identità del soggetto e sapere la morte: per una conclusione
Bibliografia
Indice dei nomi.

5 commenti:

MAURO PASTORE ha detto...

Sembra che il Prof. Livio Bottani sia uno dei pochissimi ad aver saputo trarre il pensabile dall'evoluzionismo fuoriuscito da teoresi biologica ed assurto a chimera. ...

Prima della precisazione genetica scientifica cosiddetta de "l'egoista", l'Evoluzione biologica era oggetto di metodo e non c'era assieme la Genesi biologica; nelle scuole ed università imperversavano leggende, anche cartacee, circa scimmioni antesignani e falsità su chi non voleva riconoscerne; e v'era leggenda pseudobiblica, di Alter Ego di umanità, Persona "Infinita" che avrebbe plasmato esseri simili ad Essa Stessa: scientismo ed oscurantismo si contendevano scena culturale anzi... scenata, sceneggiata!
Ebbi modo sin da piccolo di indagare e capire che v'era uno studio di forme non del tutto inteso da ambo le parti in contesa; chi non informatone, se serio fuggiva anche da dimora per evitar stupidaggini! Metafora scimmiesca era seguita da smania di vaccini, maniere adatte a vacche o genericamente bovini era finto "deus absconditus" per chi sfogava sua ossessione per scimmie in pensiero "latticino" e creava vomiti anche a chi senza rischi di salute e noi eravamo tra gli umani grandi armati "di pungiglione"... essi come affascinati da tafani, ignari troppo di vespe... (di recente in documentario televisivo, di tafani che pungevano bestiame e fatto fuoriuscir sangue infetto o invaso ne prendevan sostanze insane o tossiche, in sonoro si fingeva fosse vampirismo qual in verità inesistibile (veri umani che latte vaccino a dispetto ne assumono fino a recarsi debolezze).
In scuole elementari e medie alcuni invidiando fingevano loro scritti sensati di compagni (a me aggiunsero tormenti e rischiando di farmici morire) mentre sistema di fatto imposto, anche in università, richiedeva di non contraddire scientismo evoluzionista... e c'era chi (anche io) reagiva comunicando perlomeno a gesti che era storia di posture di esser viventi, altri, non di trasformazioni di bestie in più che bestie. Ma il realmente vero presentato era fatto scambiar per biologico non morfologico e se bio-morfologico più ne illudevano.
C'eran già rilevazioni biologiche di sostanze biotiche da meteoriti ma non c'erano pochi dati su altri ambienti terrestri... Dati trassero da viaggi spaziali, infine da rilevazioni di sonde su comete e altro, non senza prima trovar acqua su luna e microformazioni biologiche su pianeti del Sistema Solare. Ma c'erano i fanatici della morte del sole, fissi al dirne fiaccola, minacciosi e peggio, per cui o nulla o di incubo doveva sembrargli... C'era coincidenza estrema: se disastri atomici e di casi vulcanici avesser prevalso, luce solare distruttiva e senza Terra intero Sistema e Sole collassando... Certe volte lume solare invadente già ma... da lamentarsi non paventarsi! Non da indicare imminenza e di pericolo; e questo saper, anche mio, sedicenti medici scambiando per verità - terapia di incubo... Cosa da lamentare?
Che ruolo di umanità nel mondo non è mai riducibile a poco più che un teatro e chi ne vorrebbe non sa di tutti e tutto, non ozio ottimista garantendo più lieti destini planetari ma neanche pessimista negozio.
Biologia ed astrofisica attuali sono impegnate in definir canali probiotici cosmici, da cui cadute sostanze vitali ma anche cadenti; scienza della zoologia ha accertato che bilancio vitale planetario riceve apporti da alto! Biologia ambientale studia ambiente pro-umano extraterrestre, già era ipotesi scientifica (dunque altre sostituite già) biologica: di matrice biotica indipendente per formazione umana...
Ma a chi vuol confonder morfologia e biologia gli ominidi paion pseudominidi, non uomini piccoli e di aspetto assai mutevole nonché inclassificabile; e altro studiando neurologia, questa agli scientisti par confutare il cielo...

...Bottani forse non ha inteso ambizioni di comando di alcune scimmie, perché poco relativizzato e sfatato!

MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

In mio testo precedente c'è parentesi in meno ed espressione poco chiara; reinvierò e doppio invio spero serva almeno a mostrar gravità di situazioni e circostanze a causa delle quali io ho scritto e scrivo su questo sito internet.

MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

Sembra che il Prof. Livio Bottani sia uno dei pochissimi ad aver saputo trarre il pensabile dall'evoluzionismo fuoriuscito da teoresi biologica ed assurto a chimera. ...

Prima della precisazione genetica scientifica cosiddetta de "l'egoista", l'Evoluzione biologica era oggetto di metodo e non c'era assieme la Genesi biologica; nelle scuole ed università imperversavano leggende, anche cartacee, circa scimmioni antesignani e falsità su chi non voleva riconoscerne; e v'era leggenda pseudobiblica, di Alter Ego di umanità, Persona "Infinita" che avrebbe plasmato esseri simili ad Essa Stessa: scientismo ed oscurantismo si contendevano scena culturale anzi... scenata, sceneggiata!
Ebbi modo sin da piccolo di indagare e capire che v'era uno studio di forme non del tutto inteso da ambo le parti in contesa; chi non informatone, se serio fuggiva anche da dimora per evitar stupidaggini! Metafora scimmiesca era seguita da smania di vaccini, maniere adatte a vacche o genericamente bovini era finto "deus absconditus" per chi sfogava sua ossessione per scimmie in pensiero "latticino" e creava vomiti anche a chi senza rischi di salute e noi eravamo tra gli umani grandi armati "di pungiglione"... essi come affascinati da tafani, ignari troppo di vespe... (di recente in documentario televisivo, di tafani che pungevano bestiame e fatto fuoriuscir sangue infetto o invaso ne prendevan sostanze insane o tossiche, in sonoro si fingeva fosse vampirismo qual in verità inesistibile (veri umani che latte vaccino a dispetto ne assumono fino a recarsi debolezze) ).
In scuole elementari e medie alcuni invidiando fingevano loro scritti sensati di compagni (a me aggiunsero tormenti e rischiando di farmici morire) mentre sistema di fatto imposto, anche in università, richiedeva di non contraddire scientismo evoluzionista... e c'era chi (anche io) reagiva comunicando perlomeno a gesti che era storia di posture di esser viventi, altri, non di trasformazioni di bestie in più che bestie. Ma il realmente vero presentato era fatto scambiar per biologico non morfologico e se bio-morfologico più ne illudevano.
C'eran già rilevazioni biologiche di sostanze biotiche da meteoriti ma neanche pochi dati su ambienti-altri terrestri... Dati trassero da viaggi spaziali, infine da rilevazioni di sonde su comete e altro, non senza prima trovar acqua su luna e microformazioni biologiche su pianeti del Sistema Solare. Ma c'erano i fanatici della morte del sole, fissi al dirne fiaccola, minacciosi e peggio, per cui o nulla o di incubo doveva sembrargli... C'era coincidenza estrema: se disastri atomici e di casi vulcanici avesser prevalso, luce solare distruttiva e senza Terra intero Sistema e Sole collassando... Certe volte lume solare invadente già ma... da lamentarsi non paventarsi! Non da indicare imminenza e di pericolo; e questo saper, anche mio, sedicenti medici scambiando per verità - terapia di incubo... Cosa da lamentare?
Che ruolo di umanità nel mondo non è mai riducibile a poco più che un teatro e chi ne vorrebbe non sa di tutti e tutto, non ozio ottimista garantendo più lieti destini planetari ma neanche pessimista negozio.
Biologia ed astrofisica attuali sono impegnate in definir canali probiotici cosmici, da cui cadute sostanze vitali ma anche cadenti; scienza della zoologia ha accertato che bilancio vitale planetario riceve apporti da alto! Biologia ambientale studia ambiente pro-umano extraterrestre, già era ipotesi scientifica (dunque altre sostituite già) biologica: di matrice biotica indipendente per formazione umana...
Ma a chi vuol confonder morfologia e biologia gli ominidi paion pseudominidi, non uomini piccoli e di aspetto assai mutevole nonché inclassificabile; e altro studiando neurologia, questa agli scientisti par confutare il cielo...

...Bottani forse non ha inteso ambizioni di comando di alcune scimmie, perché poco relativizzato e sfatato!

MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

La vicenda di utensili usati da uomini piccoli e di aspetto assai mutevole nonché inclassificabile, è uno sfondo non fondo di verità contenuto in scientismo evoluzionista non scienza, sfondo che ricerca scientifica antropologica confermò individuandone però non alterità e stesso presente... che ricerca sociologica mostrò di primitivismo sovietico non russo e ricerca etnologica evidenziò dei disadattati agli ambienti artici cioè ambienti russi, di confinalità asiatica non Asia stessa (la Russia è una grande landa di confine asiatico-artico e di parte di Europa, non altro (e non è una patria e non è luogo per stabilirsi di forestieri)), invasi da moltitudini prepotenti, cui bolscevichi impartirono obbligo di lavori (regime sovietico non dittatoriale difensivo antecedente a dittatura di Stalin)... Mentre scientismo sovietico si... arrestò a fronte di stature fattesi alte in anche sol due generazioni dei suoi ominidi (d'altronde costoro stessi eran gli scientisti), egual scientismo in America si è... fermato poi che aspettazioni di manipolazioni genetiche antropiche smentite da stature più basse anche in sole due generazioni e stessi ambienti umani di studianti coinvoltine...
A mirabile danza con musica (di I. Stravinskj) su tradizioni primitive in Russia, spettatori uditori in Francia reagirono con risse, di cui Stravinskj annotava peculiarità di abuso-disuso di oggetti materiali (in particolare oggetti per sedersi)... A voler dar nobile contesto agli studi umanistici filosofici di L. Bottani potrebbe esser questo riferimento che ho dato.
Stesse politiche bolsceviche e mensceviche eran unite da contrarietà ad eccessi civili e penurie culturali e agivano smascherando falsi esiti civili (ciò in particolare lo diffidavano i menscevichi) e culture non più progredite (ciò lo denunciavano in particolare i bolscevichi); a fraintender poi non intender tutto questo fu marxismo; da ciò, da timore di cadere in primitività e da disconoscimento di primitivizzazioni ostili e primitività invadenti, sorgeva per marxismo in Italia il fascino dello scientismo evoluzionista, col tentativo fallito di stigmatizzare falsa la civiltà borghese e con involontario abbrutimento degli adepti proletari, di cui molti ridotti ad incapacità lavorative non per disoccupazione ma per perdita di capacità civili.
...Questi fatti mostrano che prospettiva antropologica realmente concreta autore recensito estrapola e da evento tremendo e gigantesco per umanità cioè Guerra Fredda tra Est ed Ovest del Mondo; lavoro recensito fa evidentemente da filtro, presentando realtà non di chimera ma fortemente limitata di ruolo e dal successo chimerico.
A questo filtro devesi effettività filosofica del lavoro recensito.


MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

Contestualizzabilità di lavoro stesso, è in germanesimo, qual:
Critica della civiltà; Difesa della cultura;
la sorgente intellettuale autentica di contenuti filosofici espressi in anomia etnica non civile, ideologicamente assimilabile a socialista o socialista, perché poco o non interessata a distinzioni forti tra saperi e non saperi; poca distinzione oggi senza più riscontro perché mancano a cultura odierna circostanze linguistiche - mondane forti-affermative; sia per aberrazione descritta da autore (recensito) che per esiti estremi di essa
— caso non del tutto fatto intender pubblicamente: di "nave" in realtà natante, solo provvisoriamente nave, da crociera, terminato fuori controllo e smarritosi a causa di semovenza dipendente da stessi desideri inetti di chi a bordo ma poi non più solo da inerzia, proprio qual da committenti ricercata a progettisti aggiunti, è emblematico a riguardo... e mostra limite di pubblicazione recensita, che senza definir antropologia parallela a quella di cui descrive divenire intende la Età della Tecnica qual Epoca soltanto e non individuandone anche distinta tecnocrazia perdurante...
Neppur recensore offre motivo di distinzioni anche filosofiche utili per discernimenti pratici; per esempio:
tra planaggio e aliaggio, utile per capire tutte le insicurezze e i limiti di collegamenti aero-motoristici ed areo-motoristici;
per esempio tra autoveicolo, che procede in non differenza solo diversità, e motoveicolo, che procede in differenza o proprio alterità (motociclismo, che è strumentalità perciò alterità di procedere — il motociclismo non è ciclomotorismo).

Vero di una gigantesca crisi civile ma è pur vero che altra civiltà non ne voleva evitare; e che preponderanza di primitivismo in incontri sociali è forzosa; sicché a risolver dilemmi su cultura e tecnica c'è etica di filosofia (diacronicamente pubblicazioni successive di autore recensito ne occasionano in parte, mostrando singolarità di culturalità e tecnicità).

MAURO PASTORE