venerdì 15 marzo 2013

Marx, Karl, Per la critica dell'economia politica. Introduzione e Prefazione

a cura di Fabio Bazzani, Firenze, Clinamen, 2011, pp. 110, euro 11,90, ISBN 978-88-8410-176-1

Recensione di Lucia Mancini - 11/11/012

La casa editrice Clinamen propone per la collana “La biblioteca d'Astolfo” una nuova edizione di Per la critica dell'economia politica, Introduzione e Prefazione. Testi che, per le tematiche affrontate, capaci di sintetizzare quelle che saranno le linee teoriche fondamentali del Capitale e di offrire un ritratto estremamente intelligente dell'epoca storica che ha fatto loro da sfondo, saranno destinati a rivestire un’importanza fondamentale nella storia della cultura. 
In questa edizione i testi marxiani risultano preceduti da un ampio e brillante saggio introduttivo di Fabio Bazzani.

L'intento di Bazzani è quello di liberare, partendo da una nuova traduzione il più possibile fedele, filologicamente e teoreticamente, al testo originario, il pensiero di Marx dalle sedimentazioni filosofico-politiche a lui successive. «Marx non è stato “pensato” in sé e per sé, bensì a muovere dalle differenti traduzioni di esso e nella prospettiva di un uso di esso» (p. 14); si tratta insomma per il traduttore-curatore di svincolare la riflessione marxiana «dall'uso che di essa il marxismo ne ha fatto» (p. 14).
Alla base di questo desiderio si colloca la convinzione del carattere “eterotopico”, «in quanto classico» (p. 9), di Marx, il particolarissimo rapporto dialettico che lega questo grande pensatore ottocentesco con il suo tempo, con il nostro tempo. Marx, afferma Bazzani, «dimora nel presente, nel nostro spazio e nel nostro tempo, che però è anche lo spazio della memoria, della storia e del futuro. Tuttavia questo spazio/tempo proprio del presente si dilata, “sconfina” rispetto al suo essere qui ed ora: solo qui ed ora può darsi, ma qui ed ora non può arrestarsi. Questo spazio/tempo richiede, per esser compreso, non la forza immaginativa di un altro assoluto — come è invece nel caso delle utopie —, bensì, potremmo dire, la “verifica” di una attualità, il confronto della presente attualità con la memoria di attualità trascorse e con l'agnizione di attualità future» (p. 8). 
Una delle caratteristiche più particolari del metodo d'indagine marxiano, pienamente riconoscibile anche in questi scritti, è la profondità storica, la capacità di presentarsi come «ridiscussione complessiva della modernità» (p. 13), una metodologia capace di «fornire gli strumenti essenziali per la comprensione del nostro presente» (p. 14). 
Proprio questa esigenza di storicità è la chiave attraverso cui leggere la Prefazione dove Marx invita a riflettere sul carattere dialettico della società: «Nella produzione sociale della loro vita gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà , i rapporti di produzione che corrispondono ad un determinato livello di sviluppo delle loro forze produttive materiali. L’insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme determinate di coscienza sociale» (pp. 104-105). Nell'Introduzione Marx riflette sul proprio metodo d'indagine ponendolo in relazione sia con l'economia politica classica, sia con l'idealismo tedesco. L'argomentazione risulta articolata attorno a tre temi centrali: la critica del concetto di produzione proprio degli economisti classici, la ridefinizione del rapporto produzione-distribuzione-scambio-consumo, un profilo logico-gnoseologico per una corretta analisi socio-economica.
L'inizio dell'indagine marxiana è una vera e propria rivoluzione per la teoria economica perché Marx mette in discussione lo stesso punto di partenza di Smith e Ricardo, definendo sprezzantemente «robinsonate» (p. 65) le trattazioni economiche che ponevano come punto di partenza l'analisi del singolo individuo. L'origine di questa fallacia Marx la imputa alla mancanza di prospettiva storica: si considera il singolo «come il punto di partenza della storia» (p. 65) quando invece «l'uomo è nel senso più stretto del termine uno zoon politikon, non soltanto un animale sociale, bensì un animale che solo nella società è in grado di isolarsi» (p. 66). Marx sposta quindi il focus dall'individuo alla produzione, non la «produzione in generale», ma «la produzione socialmente determinata». Trovato il punto di partenza corretto, Marx può proseguire l'analisi: «Nella produzione i membri della società conformano […] i prodotti naturali adeguandoli ai bisogni umani; la distribuzione determina il rapporto secondo il quale il singolo prende parte di questi prodotti, lo scambio gli procura i prodotti particolari in cui egli vuole convertire il quantum che la distribuzione gli ha assegnato; infine, nel consumo, i prodotti diventano oggetti del godimento, dell'appropriazione individuale» (p. 72). Marx ricostruisce così il percorso degli economisti classici che vedono nella produzione il punto di partenza e nel consumo il punto finale: questa connessione, per quanto intuitiva e innegabile, è solo apparente perché non è in grado di cogliere l'essenza della realtà. Per superare i limiti dell'economia classica, Marx recupera il metodo dialettico di Hegel. La dialettica risulta in grado di svelare i rapporti veri, profondi della distribuzione con la produzione, e di questa con il consumo, consentendo di mostrare come l'oggetto “società” sia una “totalità organica”. «Il risultato a cui perveniamo non è che produzione, distribuzione, scambio, consumo siano identici, bensì che tutti essi costituiscano i membri di una totalità [Totalität], differenze [Unterschiede] all'interno di un'unità [Einheit]» (p. 84).
La dialettica, mutuata dal patrimonio filosofico di Hegel, permette a Marx proprio di fare i conti con l'eredità dell'idealismo: lo separa da Hegel il materialismo, la tesi che la totalità organica non sia posta dal pensiero («Hegel […] cadde nell'illusione di intendere il reale in quanto risultato del pensiero che sé si raccoglie» p. 87) ma un suo presupposto, che il pensiero riproduce nel processo conoscitivo.


INDICE

Introduzione: Un globale mercato di immagini, di Fabio Bazzani
1.  Marx “eterotopico”
2.  Metodo e contenuto della critica
3.  Esistenza, alienazione, tecnica, merce
4.  Reificazione e denaro: il mercato mondiale delle immagini
5.  L'a-venire

Karl Marx
Per la critica dell'economia politica. Introduzione 
1. Produzione
2. Il rapporto generale della produzione con la distribuzione, lo scambio, il consumo
3. Il metodo dell'economia politica
4. Produzione. Mezzi di produzione e rapporti di produzione. Rapporti di produzione e rapporti di scambio. Forme dello Stato e della coscienza in relazione ai rapporti di produzione e di scambio. Rapporti giuridici. Rapporti di famiglia

Karl Marx
Per la critica dell'economia politica. Prefazione 

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