giovedì 13 novembre 2014

De Caro, Mario, Mori, Massimo, Spinelli, Emidio (a cura di), Libero arbitrio. Storia di una controversia filosofica

Roma, Carocci, 2014, pp. 392, euro 24, ISBN 978-88-430-7310-8.

Recensione di Matteo Sozzi - 29/09/2014

Il volume è un importante contributo per una chiarificazione delle tematiche legate alla questione del libero arbitrio. Si articola in 14 interventi di diversi autori, nei quali vengono presentate in prospettiva storica le problematiche inerenti il libero arbitrio nei pensatori o nelle correnti di pensiero che, da Platone al dibattito contemporaneo, hanno proposto riflessioni significative sul tema. Da subito emerge come il libero arbitrio non costituisca soltanto una controversia rispetto alla quale i filosofi si sono espressi e schierati, 

ma rappresenti un complesso insieme di questioni e interrogativi assai eterogenei. Si pensi soltanto alle riflessioni che si originano a partire dai problemi dell’esistenza e delle condizioni di possibilità della libertà, del rapporto tra conoscenza, volontà e azioni, dell’influenza che concezioni deterministiche o indeterministiche della realtà hanno sull’idea di libero arbitrio, o di come conciliare prescienza e provvidenza divine con la libertà umana. È inoltre evidente che tante e diverse sono le forme del sapere che un dibattito sul libero arbitrio coinvolge: la fisica, la teologia, la metafisica; ma anche, più recentemente, la genetica, le scienze sociali e cognitive. 
Nei diversi interventi non viene pertanto semplicemente illustrato e tematizzato il contributo di un autore o di una prospettiva filosofica, ma più profondamente viene spiegato come il tema del libero arbitrio sia stato di volta in volta interpretato, da quale prospettiva sia stato letto, quali interrogativi abbia aperto, davanti a quali aporie è stato costretto ad arrestarsi. Così se il volume valorizza certamente la prospettiva storica, introduce anche a quelle domande fondamentali che i filosofi si sono posti e continuano a porre all’uomo contemporaneo. Da subito infatti il lettore è portato a confrontarsi con le domande sulla libertà di Platone. Per il filosofo greco la libertà di scelta è condizione essenziale della sua concezione antropologica ed etica: libero è colui che fa ciò che vuole, ma nel senso che ciascuno vuole la felicità, per cui libero è chi conosce le modalità d’azione per essere felice. Vengono quindi presentati alcuni testi significativi di Aristotele da cui chiaramente emerge come lo Stagirita abbia introdotto nel dibattito il tema del rapporto tra libertà e determinismo con alcune argomentazioni che rimarranno classiche, come ad esempio la domanda se il determinismo elimini il caso e la contingenza o se l’uomo sia davvero causa prima delle sue azioni. Alle filosofie ellenistiche è quindi dedicato un capitolo particolarmente dettagliato che vuole porre in risalto le differenti prospettive tra la libertà epicurea come indipendenza e autonomia del volere, la posizione stoica di Cleante, Crisippo, Epitteto in cui la relazione tra destino e responsabilità assume una rilevanza decisiva, fino allo scetticismo di Carneade, critico tanto del determinismo stoico che della dottrina epicurea. In due successivi capitoli vengono chiarite le controversie che animarono la scuola platonica fino al neoplatonismo e la scuola peripatetica fino ad Alessandro d’Afrodisia. All’interno della prima, centrale fu il tema dell’indipendenza dell’agire umano in presenza della “provvidenza divina”; in particolare, con Plotino la libertà assume il significato di autodeterminazione, nel senso che le azioni, pur non determinate dalla provvidenza, vengono tuttavia giudicate virtuose o viziose in base alla loro conformità o meno alla stessa provvidenza e solo le azioni virtuose sono da ritenersi libere e volontarie. Emerge inoltre come sia difficile una valutazione sulla scuola peripatetica a motivo della complessità e della non omogeneità dei contributi dei suoi esponenti; dovendo trovare un punto d’incontro è peraltro possibile concordare sul fatto che snodo centrale resti l’individuazione di uno spazio per la libertà tra destino e provvidenza. Il tema della libertà è quindi esaminato nel Nuovo testamento e negli autori cristiani fino a Giovanni Scoto Eriugena. Da subito è sottolineata la singolarità di questa prospettiva: il Nuovo Testamento che tanto ha contribuito alla riflessione sulla libertà, non presenta alcuna teorizzazione sull’argomento. Importante è quindi osservare le diverse dottrine che da Paolo in poi hanno introdotto elementi significativi per un’idea della libertà, come ad esempio, in Paolo il rapporto tra la “legge” e la libertà del credente in Cristo, le visioni dualistiche di gnostici, marcioniti e montanisti, il concetto di responsabilità in Giustino e Gregorio di Nissa, fino alla visione teologica non unitaria di Agostino, non a caso oggetto poi di una significativa “normalizzazione” degli elementi avvertiti come maggiormente problematici. Alle rielaborazioni medievali sono dedicati due capitoli: il primo centrato sulla possibilità di individuare una comune definizione di libero arbitrio tra libertà come autodeterminazione e libero arbitrio da intendersi come modalità in cui si agisce, il secondo dedicato al rapporto tra libertà e determinismi vari (naturale, teologico e psicologico) nei dibattiti scolastici. Con il Rinascimento e la Riforma la questione si complica ulteriormente. Per il Rinascimento infatti la libertà sembra essere elemento irrinunciabile all’interno della rivendicazione della peculiarità dell’individuo e della valorizzazione dell’uomo; peraltro, l’affermazione della libertà non è sempre interpretata con accenti ottimistici e sovente del libero arbitro si sottolinea il mistero e l’aporeticità (come ad esempio in Lorenzo Valla) per la presenza di questioni giudicate troppo complesse. Le tematiche tipiche del Rinascimento sono infatti quelle dell’ordine del mondo (Ficino e Pico), della fortuna e della virtù (Machiavelli), del determinismo astrale (Pomponazzi). Con la Riforma, inoltre, si rimarca, pur in una notevole differenziazione di concezioni e sensibilità, l’assenza di opposizione tra Dio e l’uomo: da un lato, il volere divino è onnipotente, dall’altro lato, l’uomo con il suo libero arbitrio dopo la caduta appare sproporzionatamente distante da Dio, a tal punto da rendere impossibile all’uomo qualsiasi comprensione razionale dei disegni divini. I capitoli dedicati alla modernità inoltre evidenziano il determinismo che si afferma con Cartesio, Spinoza, Hobbes, Leibniz, Locke e Hume; d’altronde la stessa scienza moderna, spiegando i fenomeni secondo una visione meccanicistica e causale, indirizzava a una negazione di una sfera di autonomia per l’uomo all’interno della natura. Si comprende così perché il tentativo kantiano di rivendicare la libertà umana dovesse distinguere l’ambito della natura da quello dell’interiorità, ponendosi in prospettiva dualistica. Alla riflessione di Kant viene quindi dedicata particolare attenzione, insieme all’evoluzione che essa ha subito in Fichte, Schelling ed Hegel, fino a Schopenhauer e alla nietzschiana morte del soggetto, che certamente affossa la libertà trascendentale e, al contempo, individua con la volontà di potenza un’idea positiva di libertà (libertà per), oltre che una concezione negativa di libertà (libertà da). Ben diverso è invece l’approccio al tema della libertà dello spiritualismo e dell’esistenzialismo, correnti decisamente distanti, ma accomunate da una medesima convinzione: la libertà è sia realtà antropologica, irriducibile ai fenomeni corporei e alle leggi della conoscenza, sia possibilità radicale di fronte alle realizzazioni necessarie della storia e del mondo. In quest’ottica sono pertanto considerate le riflessioni da un lato di Rosmini e Bergson e dall’altro lato di Barth, Heidegger e Sartre. Un capitolo è quindi dedicato alla tradizione utilitaristica classica e contemporanea, che si concentra su autori come Mill, Sidgwick, Moore e su correnti come l’empirismo logico. L’ultimo capitolo, infine, presenta una chiarificazione tanto sintetica quanto efficace del dibattito contemporaneo sul libero arbitrio, una discussione che dagli ultimi decenni del Novecento appare suscitare rinnovato interesse e che sembra riprendere l’antica questione della conciliabilità della libertà con la necessità, oggi rappresentata dalle leggi delle scienze cognitive e delle neuroscienze.
Di questo volume non si apprezza soltanto la chiarezza e l’ampio respiro con cui vengono presentate in prospettiva diacronica problematiche e dibattiti che percorrono l’intera storia del pensiero; ogni contributo preso singolarmente infatti è in grado di offrire anche un punto di partenza a sé stante per affrontare il tema della libertà in un autore o in una corrente filosofica, cosicché il testo si presta ad essere non solo una ricca panoramica storica, ma anche e soprattutto una serie di approfondimenti ciascuno dei quali leggibile separato dagli altri, né necessariamente nell'ordine in cui sono presentati. Infine prezioso appare l’intento di far emergere da una sicura analisi filosofica gli interrogativi, diversi e mai totalmente risolti, tanto da venir spesso ripresi nel corso della storia della filosofia, che sulla libertà l’uomo si è posto e su cui ancora oggi siamo impegnati a riflettere. 


Indice

Prefazione

1. Libertà, libero arbitrio e destino in Platone di Franco Trabattoni
Figure del destino
Destino e felicità
Il significato del mito di Er
Libertà e responsabilità
Il libero arbitrio coincide con l’ignoranza
Il valore della libertà
Bibliografia

2. Aristotele e il determinismo di Carlo Natali
Aristotele fu determinista o indeterminista, o semplicemente non si pose il problema?
Alcuni testi rilevanti
L’idea aristotelica della contingenza e della finitudine delle catene causali. Le critiche contemporanee
Aristotele fu un momento importante di una lunga evoluzione
Bibliografia

3. Alle radici del libero arbitrio? Aporie e soluzioni nelle filosofie ellenistiche di Emidio Spinelli e Francesco Verde
Premesse di metodo
Atomismo, libertà e autodeterminazione in Epicuro
La forza del destino: libertà e responsabilità nello stoicismo
Un libero scetticismo: il caso di Carneade
Bibliografia

4. Libertà e destino da Platone al neoplatonismo di Franco Trabattoni
La provvidenza in Platone
Carneade
Il “medio platonismo”
Plotino, ovvero il ribaltamento del platononismo
Bibliografia

5. La scuola peripatetica e il determinismo di Carlo Natali
Il primo Peripato
Raccolte ellenistiche di opinioni dei filosofi (dossografie)
L’età imperiale
Alessandro d’Afrodisia
Influssi sul pensiero successivo
Bibliografia

6. Le aporie della libertà cristiana dal Nuovo Testamento a Giovanni Scoto Eriugena di Gaetano Lettieri
Le aporie della libertà graziata
La libertà estatica: Paolo e il Nuovo Testamento
La libertà dualistica: gnostici, marcioniti, montanisti
La libertà responsabile: la patristica cattolica da Giustino a Gregorio di Nissa
La libertà “ritrattata”: Agostino
La libertà “riscattata”: canonizzazione e normalizzazione dell’agostinismo
Giovanni Scoto Eriugena: apologia della libertà e predestinazione della natura
Bibliografia

7. Trasformazioni medievali della libertà /1 Alla ricerca di una definizione di libero arbitrio di Pasquale Porro
Alcune cautele preliminari
Boezio e la definizione “filosofica” di libero arbitrio
Alla ricerca di una definizione “teologica” di libero arbitrio: da Anselmo a Pietro Lombardo
I primi dibattiti scolastici sulla natura del libero arbitrio
Bibliografia

8. Trasformazioni medievali della libertà /2 Libertà e determinismo nei dibattiti scolastici di Pasquale Porro
Libero arbitrio e determinismo naturale
Libero arbitrio e determinismo teologico
Libero arbitrio e “determinismo psicologico”
Qualche osservazione conclusiva: la scelta del bene e del male e il paradosso di Maimonide
Bibliografia

9. Il dibattito sul libero arbitrio tra Rinascimento e Riforma di Rita Ramberti
La complicazione di un problema
Libertà, fortuna e astrologia nell’umanesimo del Quattrocento
Lorenzo Valle: un apologo per spiegare un mistero
Marsiglio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola: la libertà e l’ordine del mondo
Machiavelli: la fortuna e la virtù
Pomponazzi: determinismo astrale e agire virtuoso
La libertà del cristiano secondo Lutero
Lutero e Zwingli oppositori di Erasmo
La dimensione etica in Melantone e Calvino
Bibliografia

10. Gli spiriti e le macchine. Il determinismo moderno di Massimo Mori
Cartesio: intelletto e volontà
Cartesio: il fantasma nella macchina
Spinoza: ex sola suae naturae necessitate
Hobbes: “volontà libera” e “quadrato rotondo”
Leibniz: una libertà determinata
Locke e Hume: il determinismo psicologico
Bibliografia

11. Nascita e morte della libertà trascendentale di Massimo Mori
Kant: un nuovo dualismo
Fichte: libertà come razionalizzazione della natura
La libertà dell’Assoluto
Schelling: libertà e panteismo
Schopenhauer: la metafisicizzazione della libertà trascendentale
Nietzsche: la morte del soggetto
Bibliografia

12. Il problema della libertà dallo spiritualismo all’esistenzialismo di Costantino Esposito
Uno sguardo d’insieme: comunanze, analogie, differenze
L’emergenza della libertà individuale. Da Rosmini a Bergson
Lo scacco della libertà. Da Barth a Sartre
Bibliografia

13. Libertà e responsabilità dall’utilitarismo classico al dibattito contemporaneo di Luca Fonnesu
L’utilitarismo classico: Mill e Sidgwick
L’analisi del linguaggio: Moore e il verbo “potere”
Empirismo logico, assenza di costrizione e responsabilità
La difesa della libertà
Libertà, responsabilità e attitudini
Libertà, responsabilità e soggetto riflessivo
Libertà, responsabilità e scetticismo
Bibliografia

14. Analisi concettuale e scienza: il dibattito contemporaneo sul libero arbitrio di Mario De Caro
La rinascita della discussione sul libero arbitrio
Il piano concettuale
Il piano empirico
Bibliografia

Indice dei nomi

Gli autori

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